Il comandante Oberdan di Giampaolo Simi

L’iniziativa della "Stampa" mi fa conoscere autori di gialli veramente bravi. Uno di questi è Giampaolo Simi, autore de Il comandante Oberdan, un racconto molto interessante per impostazione e ambientazione.
Il commissario Corbo ricorda con affetto un suo amico del liceo, Oberdan, che è diventato comandante di vascello. Siamo negli anni Duemila e qualcosa, nel momento in cui sono più forti gli sbarchi dei migranti che sono in mezzo al mare pieni di paura e di odio.
Il comandante Oberdan è capo di una nave piena di ricchi radical chic che pretendono il rimpatrio dei migranti mostrando loro il lato più repellente della ricchezza.

Da parte sua, Corbo fa il suo lavoro di poliziotto in un clima teso, prima delle elezioni per cui si scannano partiti politici che in nome della democrazia fanno discorsi populistici, ma mirano in realtà solo al potere.
Corbo è un uomo colto che rilegge Assassinio al Comitato Centrale di Manuel Vazquez Montalban, senza sapere che il comandante Oberdan ha preso in ostaggio i membri dell’equipaggio e gli ospiti della sua nave ed è pronto ad ucciderli se non permetteranno ai migranti di sbarcare.
Corbo viene contattato dai servizi segreti per far ragionare Oberdan.

Il capitano Oberdan è davvero un giallo fuori dagli schemi, pieno di tensione e nello stesso tempo attento ai problemi sociali contemporanei con la descrizione realistica dei nuovi ricchi arroganti.
Che dire? L’autunno si sta concludendo con delle letture profonde e rilassanti nello stesso tempo.
Racconto da leggere con qualche riflessione.