Il contagio. Come la ’ndrangheta ha infettato l’Italia - Giuseppe Pignatone, Michele Prestipino, a cura
- Autore: Gaetano Savatteri
- Genere: Politica ed economia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Laterza
- Anno di pubblicazione: 2012
"Non c’è alcun pezzo di società che possa dirsi impermeabile al contagio mafioso. Tutti sono esposti al virus criminale, sia in Calabria che fuori dalla Calabria. Attenzione, questo non significa che tutta la società è contagiata, significa che è tutta esposta al rischio del contagio."
Gaetano Savatteri, giornalista, scrittore, direttore di Trame Festival, il primo e unico festival in Italia dedicato ai libri sulla mafia, presidente del Premio Recalmare/Sciascia ha intervistato Giuseppe Pignatone (oggi Procuratore capo della Repubblica di Roma) e Michele Prestipino (Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria), due magistrati che con un’esperienza precedente alla procura di Palermo, hanno portato in Calabria i metodi investigativi imparati da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino contro Cosa Nostra. Ne è nato un saggio intervista, testimonianza forte di come oggi la ‘ndrangheta sia più forte di Cosa Nostra e come abbia raggiunto ormai il Paese tutto: non soltanto imprenditori e politici, ma perfino carabinieri, magistrati e servizi segreti. La ‘ndrangheta si è diffusa a macchia d’olio anche nelle regioni più ricche dì’Italia, Piemonte, Lombardia, Liguria con un sistema di colonizzazione feudale rigidamente stabilito: in Aspromonte si decide, a Milano si esegue e si guadagna.
“Il contagio. Come la ‘ndrangheta ha infettato l’Italia” (Laterza, 2012) è una sfida culturale contro la mafia: i due magistrati, insieme al "mafiologo", indicano la via di una battaglia socioculturale per sconfiggere la ‘ndrangheta. Lotta fatta da strette di mani negate ai mafiosi, di cultura del diritto e della legalità e di formazione nelle scuole e soprattutto di consenso sociale su cui bisogna lavorare, proprio quello stesso consenso sociale di cui gode la ‘ndrangheta.
La passione civile che anima intervistati e intervistatore diventa da un lato precisa e puntuale analisi e denuncia di cos’è la ‘ndrangheta, in che modo si è trasformata e come ha contagiato l’Italia e dall’altro messaggio di speranza, “la mafia si può abbattere”. E per sconfiggerla bisogna partire proprio dal Sud esportando stavolta però “il virus positivo”, quel lato giusto che introduce il libro, rappresentato da un edificio tozzo e quadrato, sul fiume Calopinace a Reggio Calabria, dove al sesto piano sono ubicati gli uffici della Procura della Repubblica da dove “oltre i vetri oscurati si intravedono la città, le sue strade, i suoi tetti e in fondo il blu scuro dello stretto” e dove Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino “con un profilo a basso clamore” hanno iniziato la sfida più difficile, quella di debellare la ‘ndrangheta.
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