Il corridore
- Autore: Maurizio Foddai
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
L’architetto urbanista torinese Maurizio Foddai, autore già di numerosi precedenti romanzi polizieschi, in questo ultimo Il corridore (Libromania, 2021) si muove su un doppio registro, unendo in una storia mozzafiato, a volte davvero splatter, le vicende che hanno per protagonisti un uomo, Gabriele Costanzo, e una donna, Sara Merz.
Il tema centrale che ho individuato nella serrata narrazione di Foddai è la coincidenza: una serie di episodi che caratterizzano il romanzo, infatti, sono il frutto di una serie di piccoli dettagli che portano i due a incontrarsi per caso.
Gabriele vive a Gand, è sposato con una pianista belga, Nicole, hanno un bambino di otto anni, David: mentre lo accompagna a scuola il padre assiste sconvolto al rapimento del piccolo che viene portato via su un furgone. Dei rapitori incappucciati l’uomo scorge solo un avambraccio, tatuato con due serpenti aggrovigliati. La polizia, malgrado la solerzia dell’ispettore Jozef Wouters che prende molto a cuore la vicenda, non può che constatare il ritrovamento del cadavere del piccolo, strozzato con una fascetta di plastica.
La vendetta di Gabriele sarà atroce. Molti anni dopo l’uomo, rimasto solo, torna a Torino, la sua città. La sua vicina di casa, la giovane magistrato Sara Merz, è in fuga da un marito stalker e vive in incognito. I due dunque si incontrano del tutto casualmente e cominciano una discreta frequentazione. La donna, che non ha contatti in città tranne che sul lavoro, accoglie con piacere la disponibilità e l’acume del vicino. Lui, abituato da sempre a correre per tenersi in allenamento, mentre fa il suo solito percorso in un parco cittadino, scorge dietro un cespuglio un corpo femminile, che stringe al petto il fodero di un violino.
Parte dunque un’altra storia, quella del delitto della ventiduenne Eleonora Valle, primo violino in un’orchestra giovanile diretta da Giampietro Arcuri, un fascinoso direttore di cui tutti i giovani musicisti subiscono l’influenza. Le indagini sono complicate, Sara Merz è di fronte al suo primo delitto, si sente in difficoltà e accoglie con gratitudine i suggerimenti di Gabriele, che mostra competenze investigative insospettate.
Al di là della complessità della trama e dei vari sospetti che ingarbugliano l’indagine, al centro della storia emerge la psicologia del protagonista Gabriele: cos’è davvero la giustizia? In casi come il suo è giustificabile la vendetta personale? Nell’uomo è totalmente assente il senso di colpa: ha commesso quattro efferati omicidi di cui è perfettamente consapevole, ma vive una vita normalissima, anzi aiuta l’amica Sara a smascherare l’assassino di Eleonora.
La storia ha ancora dei risvolti che non si possono rivelare, ma resta davvero interessante la problematica etica sulla giustizia, sulla vendetta, sul rigore dello Stato che non può essere un vendicatore, sulla incapacità delle autorità, e avviene troppo spesso, di scovare i veri autori di delitti che restano senza colpevole. Molto bella la ricostruzione di una Torino cupa, la città magica dove si annidano forze oscure, nella quale i vari personaggi si muovono sapendo che una minaccia incombe su di loro.
Un thriller molto particolare, quello che ha scritto Maurizio Foddai, che ragiona sulla psicologia di chi vede morire il proprio figlio in modo ingiusto e atroce, ma anche su una violenza estrema che colpisce soprattutto i bambini e le donne, vittime di potentati che per motivi diversi ricorrono alla sistematica tortura e al delitto per soddisfare istinti dovuti a patologie che la giustizia non sempre riesce a intercettare.
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