Il cuore buio
- Autore: Pina Varriale
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
“Il cuore buio” (CentoAutori, 2016) di Pina Varriale è un romanzo di formazione che ha come protagonista Alice, una ragazza di diciassette anni che nonostante la giovane età si propone come personificazione di un percorso di crescita e di maturazione accompagnato da una serie di scelte alquanto difficili e sicuramente discutibili.
La prima è la volontà di vivere da sola a Montelupo, alla morte del nonno, rifiutando la possibilità di trasferirsi con la madre a Milano e di andare a vivere con il padre che ormai si è costruito una nuova famiglia.
Alice sembra sveglia, determinata, il suo carattere è eccezionalmente temerario nel momento in cui scopriamo che riceve continuamente strani bigliettini anonimi dove qualcuno la minaccia di morte. Ma la sua vita di adolescente in piena crescita sembra procedere indisturbata tra la scuola, le materie da recuperare, i genitori divorziati e uno status affettivo abbastanza disastroso. Non sembra nutrire un particolare legame con i genitori che appaiono assenti; soprattutto la figura della madre troppo presa a costruirsi la sua nuova vita.
“Mi sono voltata e sono scappata via, con le guance in fiamme e il buio nel cuore.”
Intanto la giovane Alice ha dalla sua parte un professore che si prende in qualche modo cura di lei. Giorgio Tancredi cerca di indirizzarla, di consigliarla, di non abbandonarla a se stessa e soprattutto mostra tutta la sua preoccupazione quando la ragazza sembra perdere la testa per Roby, un ragazzo molto più grande di lei, che beve, fuma, suona ed è irrimediabilmente uno scapestrato. Secondo il professore, quel ragazzo non fa assolutamente per lei e può portarla soltanto sulla cattiva strada ma Alice vive in un mondo tutto suo e sembra essere sorda a qualsiasi richiamo di logica e consequenziale ragionevolezza a tal punto che s’invaghirà di questo giovane senza neanche sapere esattamente se lui la ricambia o meno.
Roby ha certamente una cattiva influenza su di lei ma Alice ha anche altre cose a cui pensare, cose che riguardano molto più da vicino la sua sfera intima e personale. Incubi e demoni che anneriscono il suo cuore e lo rendono sempre più buio.
“Stavolta non è l’incubo a farmi svegliare di soprassalto. È un’idea che si è infilata nei sogni e, sgusciando come un serpente, si è insinuata fino a quella parte della mente che non dorme mai”.
Pina Varriale racconta di una storia che parla di adolescenti e che dovrebbe essere diretta ad un pubblico giovane ma non di molto. I temi trattati sono molto forti e sicuramente delicati come l’alcolismo, il divorzio, i tradimenti, le violenze e il concetto di sopravvivenza di una giovane ragazza di oggi in un mondo come il nostro. Lo sguardo dell’autrice è essenzialmente acuto e pronto ad inquadrare senza mezzi termini e senza sconti una visione cruda e senza fronzoli.
Alice vive un’inquietudine che le parte da dentro, da uno stato irrisolto che riguarda la sua stessa anima. Sorprende in modo negativo la facilità con cui si distacca dai genitori e con cui si lascia prendere da un contesto molto più grande di lei e proprio per questo altamente affascinante ma è o non è, proprio questo, l’atteggiamento dei giovani di oggi?
Per salvarla dal baratro e dalla solitudine temendo il peggio, Giorgio la invita ad occuparsi di alcuni anziani all’interno di una casa di riposo dove conoscerà Aldo, un vecchio che porta con sé uno strano mistero che si unisce a quello che riguarda direttamente Alice e che tinge il romanzo di un pizzico di giallo.
“Tacere diventava ogni giorno più facile, mi pareva di mettere uno sull’altro i mattoni di un muro invisibile che avrebbe nascosto a tutti chi ero davvero”.
Lo stile è scorrevole, il linguaggio pulito e votato alla semplicità, senza grossi giri di parole, la narrazione fila nella sua lunghezza senza intoppi.
“Il cuore buio” è una storia di scoperta, presa di coscienza ma soprattutto di riflessione su ciò che ci circonda e che in un modo o in un altro ci riguarda tutti. Un percorso cognitivo che porta con sé un grosso fardello da smaltire: le proprie paure e i propri tormenti, tutti richiusi in quel cuore così buio da non avere altro bisogno che di luce.
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