Il delfino di Sergio Bambaren

"Il delfino" è il primo romanzo dello scrittore australiano Sergio Bambaren. L’atollo turchese nel blu profondo dell’oceano ospita una colonia di delfini che vivono felici cacciando pesce e dormendo. Daniel Alexander Dolphin, invece, preferisce “surfare” sulle onde al di fuori della barriera corallina, dove gli altri non osano avventurarsi. Nonostante venga accusato di essere un “sognatore”, lo fa perché così si sente realizzato e sente di non gettare al vento la sua vita. Quando la voce dell’oceano lo chiama verso l’ignoto, Daniel abbandona la laguna per prendere il largo e inseguire il suo sogno: cavalcare l’onda perfetta.
Al di là delle acque della sua laguna, Daniel ha fatto una scelta andando contro il parere di tutti. Egli “scoprirà delle cose che non si vedono con gli occhi, ma con il cuore”. Ascoltando la voce del suo cuore, darà un senso alla sua vita. Egli intraprende un viaggio che lo metterà in contatto con creature marine di cui non sospettava nemmeno l’esistenza.

Il delfino è una favola abbastanza carina da leggere ma, a mio parere, è un tentativo fallito di imitazione di un capolavoro assoluto e unico della letteratura che è "Il gabbiano Jonathan Livingstone", che ha sicuramente un maggiore coinvolgimento emotivo. Dalla sua parte, ha senza dubbio il messaggio, che non è poi così banale (“I sentieri del sogno portano alla verità”). La figura del delfino è irresistibile, romantica e libera.
Sicuramente un buon libro, ma certamente troppo semplicistico e molto poco originale rispetto al libro di Bach.

È comunque un libro con il quale Bambaren vuole trasmettere degli insegnamenti di vita di tutto rispetto, come farà anche negli altri suoi libri. In questo caso, seguire i propri sogni nonostante sia spesso difficoltoso e fonte di disapprovazione da parte del mondo che ci circonda.