Il denaro e i suoi inganni
- Autore: John B. Searle e Maurizio Ferraris
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2018
Che cos’è il denaro? Questa è la domanda alla quale tentano di rispondere due filosofi e non due economisti come ci si aspetterebbe. Si tratta di John B. Searle, professore di filosofia all’Università di Berkley (California), e Maruizio Ferraris, professore di filosofia teoretica all’Università di Torino: due “pesi massimi” della filosofia contemporanea che si sfidano nel tentativo di sciogliere l’enigma della moneta nel saggio Il denaro e i suoi inganni (Einaudi, 2018).
Per approcciare il problema, secondo John Searle è necessario ricorrere alla cosiddetta “funzione di status” così connotata: “X conta come Y in C”. Nel caso del denaro, un pezzo di carta (X) conta come denaro (Y) in un certo territorio C (ad esempio, negli USA, il dollaro).
Una comunità di umani cooperanti attraverso una “intenzionalità collettiva” può creare una funzione di status con lo schema sopra indicato e assegnare un certo valore a determinate situazioni (questa persona è mio marito/moglie per il matrimonio, questa macchina è di mia proprietà).
Per Searle il denaro è l’oggetto di una funzione di status con la quale una comunità, con l’"intenzionalità collettiva”, attribuisce il valore di denaro a un pezzo di carta, una banconota. Il tutto deve avvenire con la indispensabile mediazione del linguaggio che caratterizza le comunità umane.
Secondo Ferraris, il punto debole della teoria di Searle è proprio "l’intenzionalità collettiva” che risulta inefficace a spiegare ad esempio un debito, e cioè un X fisico corrispondente a un Y negativo e cioè una sorta di denaro negativo. Per non parlare del senso di armonia che richiama l’"intenzionalità collettiva” che contrasta col conflitto e dissenso che caratterizzano le società umane da Omero in avanti.
E ancora, le crisi finanziarie sono difficili da spiegare sulla base di intenzioni collettive: nessuno vorrebbe una crisi finanziaria e non possiamo smettere di usare una moneta solo se lo volessimo. Neppure possiamo utilizzare una nuova moneta diversa da quella a corso legale nello Stato: il pagamento potrebbe essere rifiutato.
Ma allora cos’è il denaro, su cosa si basa? Ferraris sostiene che il denaro è un documento e la forza del documento è che la sua sola esistenza ha un potere su di noi. Ad esempio, avere in tasca un certo numero di documenti sui quali è riportato il numero 500 e la parola Euro ci conferisce un certo potere di spesa: sono banconote.
Nel tempo l’uomo ha assistito all’emergere di sempre nuovi documenti: i graffiti degli uomini delle caverne, un rito nelle società primitive, le tavolette cuneiformi delle civiltà del bronzo, fino ai bit del computer e a un messaggio di WhatsApp: si tratta di documenti che sono emersi anche grazie alla tecnologia e che hanno sempre finito per avere una certa influenza sugli uomini che li hanno utilizzati.
Ad esempio, l’invenzione della partita doppia a opera, tra gli altri, di Fra’ Luca Pacioli (1445-1517), è stata la “tecnologia” che ha permesso la nascita e lo sviluppo della contabilità e la nascita delle banche e del credito che hanno esteso enormemente la circolazione del denaro. Con il diffondersi dei documenti contabili, tra i quali la “nota di banco” (da cui la parola banconota) delle prime banche genovesi, fiorentine o veneziane, nel tardo medioevo italiano è nato il capitalismo finanziario che anche oggi influenza la società in cui viviamo.
Il denaro e i suoi inganni è l’occasione di riflettere sul denaro – un oggetto della nostra esperienza quotidiana – dal punto di vista di due filosofi e di partecipare a uno stimolante dibattito fra due personalità del pensiero contemporaneo.
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