Il detective difettoso di Roberto Barbolini

Roberto Barbolini pubblica un nuovo saggio, ironico e colto, intitolato Il detective difettoso, pubblicato a luglio 2024 dalla casa editrice Bibliotheka. Un saggio per addetti ai lavori, sicuramente, ma non solo.
Il detective difettoso è un manuale per chiunque voglia leggerlo, un’opera che ci accompagna passo per passo all’interno di un genere letterario, sottogenere per certi critici snob e piuttosto datati, un genere che attira molti lettori, per altri più attuali. Il giallo, da sempre, è:

“Campo privilegiato di analisi critica per semiologi e formalisti, il romanzo poliziesco sembrerebbe oggi non poter rivelare più sorprese.”

È veramente così? Oggi il detective cosa è divenuto?

“che volete? Nessun siam perfetti, ciascuno abbiamo i suoi difetti , come Andrea Mingardi con lungimirante buonsenso già cantava, in un italiano volutamente sgangherato, nel suo album d’esordio nel 1974.”

E allora? Il detective è veramente morto all’interno di un cocktail micidiale, come quelli preparati da certe signorine bon ton? La profezia non promette nulla di buono, per cui:

“Chissà come si sbellicherebbe Sergio Altieri, con la sua franca risata di orco buono, a vedere in che modo stravagante si stanno realizzando le sue nere profezie .. ma dopotutto l’apocalisse non si presenta mai come uno se l’aspetta. E allora tanto vale rassegnarsi.”

A che cosa? Tutto iniziò, così ci dice l’autore, con una certa dose di ironia, che lo caratterizza, con la pubblicazione de I delitti della Rue Morgue di Edgar Allan Poe, nel 1841. Si torna veramente molto indietro nel tempo ed ecco che via ai paragoni, ai parallelismi e alle sfumature psicoanalitiche, non meno importanti.
Il risultato? Un manuale importante, che è:

“Prima di ogni cosa una lettura per addetti ai lavori, ma anche un manuale per gli appassionati di gialli e thriller.”

Dunque un saggio preciso e colto, scritto con un linguaggio fluido, preciso, colto e raffinato, per chi vuole imparare qualcosa di più su questo genere letterario molto diffuso, non sempre a proposito. Un saggio per creare l’immagine nuova di detective, che:

“Per quanto riveduto e corrotto, il detective difettoso altro non è che la continuazione del detective sublime con altri mezzi. Il suo ritorno al futuro.”