Il diario di Mr. Darcy
- Autore: Amanda Grange
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Tre60
- Anno di pubblicazione: 2013
“Sono stanco di Londra e sono ansioso di visitare la campagna.”
Inghilterra. Primi anni del XIX Secolo. Mr. Fitzwilliam Darcy scriveva nel suo diario e dalle sue pagine il lettore può osservare da una diversa visuale ciò che accade nel più famoso e osannato romanzo di Jane Austen. “Orgoglio e Pregiudizio: la versione di Darcy” come recita il sottotitolo del libro, è il resoconto di tutto quello che avviene nel volume di culto ma dal punto di vista del rigido e compassato gentiluomo proprio nel momento in cui starà per perdere la testa, suo malgrado, per Miss Elizabeth Bennet.
“È passabile, ma non abbastanza da tentarmi.”
In quell’autunno l’amico più caro di Darcy, Mr. Bingley, aveva affittato Netherfield Park nell’Hertfordshire.
“La tenuta è piuttosto bella, ma il vicinato conta pochissime famiglie.”
Le famiglie del vicinato erano composte principalmente da Lord e Lady Lucas che avevano l’esigenza di accasare al più presto la figlia ventisettenne Charlotte e dalla truppa di Longbourn composta da Mr Bennet “un tipo molto educato”, da sua moglie, Mrs Bennet “donna abominevole e pettegola” e dalla nidiata, ben cinque figlie femmine “ragazze graziose. Sono tutte belle”. Se era stata la primogenita Miss Jane, l’oggetto del desiderio e della venerazione da parte di Bingley, era stata la vivace e intelligente Elizabeth a catturare l’attenzione di Darcy.
“Guardandola meglio forse non le ho reso abbastanza giustizia.”
Se per le madri e per le giovani di Meryton, Darcy con la sua favolosa rendita annuale rappresentava un ricco bottino “ciò che odio sopra ogni cosa è essere corteggiato per la mia ricchezza”, Elizabeth invece osservava divertita il comportamento altero e orgoglioso del gentiluomo. Anche Darcy, si ritrovava a osservare Elizabeth, anche se “continua a non essere abbastanza attraente da tentare un uomo del mio livello”. Darcy più passava il tempo e più si rendeva conto che “parlare con Eliza non è un’attività scontata, ma piuttosto uno stimolante esercizio della mente”.
Stava accadendo qualcosa, anzi si trattava di una vera e propria rivoluzione copernicana, l’uomo si stava innamorando per la prima volta nella sua vita attratto non solo dalla mente di Eliza, ma dalla leggerezza del suo passo e dalla sua figura.
“Non ho mai incontrato una donna come lei.”
Caroline Bingley la quale da anni aveva messo gli occhi sulla preda Darcy e su Pemberley House nel Derbyshire, la magnifica proprietà terriera dello scapolo d’oro, sentiva cedere il terreno sotto i piedi, la donna aveva provato a screditare i singoli componenti della famiglia Bennet “che delizia essere relegati assieme alla famiglia Bennet per il resto della propria vita!”, compreso il cugino Mr Collins, un orrido “misto di servilismo e presunzione”. Invano.
“Sto dedicando troppe attenzioni a Elizabeth. Mi ammalia. Eppure sarebbe una follia se dovessi innamorarmi di lei. Intendo sposare un tipo di donna completamente diversa, una le cui ricchezze e i cui antenati siano adeguati ai miei. Non dedicherò più le mie attenzioni a Elizabeth.”
Peccato però che il periodo trascorso senza poter ammirare gli occhi scuri dall’espressione vivace di Elizabeth sarebbe stato per il compassato Darcy una serie ininterrotta di giorni e notti senza senso.
“C’è un’ostinazione in me, che non tollera di lasciarsi intimorire quando aggrada agli altri. A ogni tentativo, il mio coraggio risorge.”
Il Diario di Mr. Darcy (titolo originale del volume Darcy’s Diary), scritto dall’autrice inglese come un rispettoso omaggio a Miss Jane uscito in libreria nell’anno che celebra il bicentenario della pubblicazione di Orgoglio e Pregiudizio (1813), è la dimostrazione che il fascino del romanzo resiste a qualsiasi moda effimera. È un autentico piacere per chi ha adorato le suggestioni del libro e le ironiche riflessioni di Miss Bennet ritrovare personaggi amati che hanno commosso e divertito intere generazioni di lettori. Chissà se Jane Austen mentre scriveva il suo capolavoro pensando a Darcy lo immaginava simile al volto del gentiluomo dipinto in Portrait of a Man (1809 Scottish National Gallery Edimburgo) di Francois Xavier Fabre che ci osserva leggermente sdegnoso dalla copertina del volume.
“È questa sua malizia ad attrarmi: è provocatoria senza essere impertinente, e prima d’ora non l’ho mai trovata in una donna.”
Il diario di Mr Darcy
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