Il diavolo
- Autore: Giovanni Papini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Edizioni Clichy
- Anno di pubblicazione: 2023
Quando un libro mette in discussione il pensiero già costruito e strutturato provoca un terremoto. Ma ben venga, aumenta la nostra capacità intellettiva, allarga gli orizzonti della conoscenza.
Scopro Il diavolo di Giovanni Papini, tolto dalla polvere del dimenticatoio e rieditato dalle Edizioni Clichy (pp.320, 2023).
La prima edizione risale al 1953, decenni dopo la conversione dello scrittore al cristianesimo, e dopo il dramma delle bombe atomiche sganciate in Giappone. Il libro fu condannato dalla Chiesa e subito messo all’indice, proibito come eretico, ma aveva incontrato il plauso del grande studioso di religioni e miti Mircea Eliade e dello scrittore Tommaso Lanfolfi.
La tesi di Papini, considerata scandalosa, era che anche il diavolo, alla fine dei tempi, si salverà, redento grazie all’infinita bontà divina. Perché anche il diavolo soffre nella sua condizione di dannato e se ha voluto essere grande come Dio, se non di più, era anche posseduto dall’amore per il Creatore.
Quasi sempre nel fondo dell’attrazione e dell’ammirazione si nasconde l’invidia.
Scrive l’autore:
"Ciò che non è lecito insegnare come verità certa e sicura può e deve essere ammesso come cristiana e umana speranza.
[...] Questo libro è dedicato a tutti gli amici che non siano segretamente un po’ nemici e a tutti quei nemici che potrebbero diventare, forse domani, nuovi amici. Ma lo dedico soprattutto a quei lettori vicini o lontani, che sian muniti al tempo stesso di buona intelligenza e di buona fede"
Papini aveva studiato Rudolf Steiner, che postula la redenzione di Lucifero. La stessa visione era appartenuta al padre della Chiesa Origene nel terzo secolo d. C., condannato per questa tesi; anch’egli si appellava alla bontà:
“Riteniamo comunque che la bontà di Dio per opera di Cristo richiamerà tutte le creature ad unica fine, dopo aver vinto e sottomesso anche gli avversari» (De principiis, I, VI, 1).”
Giosuè Carducci scrisse un inno di lode a Satana, sulla scia dei pensatori francesi; lo vide padre della scienza e del progresso.
Meno noto è Ad Arimane di Leopardi, poesia composta a Firenze nel 1833 e tenuta nascosta. Il grande poeta, portando alle estreme conseguenze le grandi domande esistenziali espresse ne Canto di un pastore errante nell’Asia afferma risolutamente e unicamente l’esistenza del male, senza possibilità di miglioramento, sotto il dominio di “Arimane” (il principio eterno negativo, secondo la filosofia di Zoroastro).
Prega questa potenza incontrastabile di concedergli la morte prima dei 35 anni. Leopardi dimentica il principio benefico e luminoso, “Aura Mazda”, che nello zoroastrismo sconfigge “Arimane”; non concede questa soluzione.
Papini resta disgustato dal pessimismo leopardiano, ne prende le distanze, è per lui un incubo da cui bisogna uscire.
E noi cosa pensiamo riguardo al dualismo bene-male insito nel dinamismo vitale? L’Apocalisse giovannea porge la palma della vittoria ai quattro cavalieri (sono i quattro elementi naturali, terra, acqua, aria, fuoco) e alla signora vestita di sole, alla natura rigenerata. È una tregua di mille anni, dove il numero mille è simbolo di durata eterna, nuovo ciclo. Porge la palma della vittoria al bene.
Giovanni Papini fa pensare e il libero pensiero non coartato è senza dubbio un bene. A ciascuno le sue conclusioni riguardo all’eterno problema del male. Il male in noi, nei nostri abissi interiori, da Jung chiamati “Ombra”; il male fuori di noi, nella società umana.
Il diavolo
Amazon.it: 17,10 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il diavolo
Lascia il tuo commento