Il dolce sorriso della morte. Un uomo, i suoi demoni di Roberto Ottonelli

Roberto Ottonelli, Milano 1978, è network engineer e papà affidatario. Ha pubblicato Il diavolo dentro, Credi davvero (che sia sincero), e ha partecipato ad alcune raccolte di racconti. È vicepresidente e fondatore dell’”Associazione difesa donne: noi ci siamo”, impegnata nella sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto alla violenza di genere.
Oggi nella collana Giungla Gialla della casa editrice Mursia , Roberto Ottonelli, pubblica Il dolce sorriso della morte, un giallo psicologico ad alto tasso di tensione narrativa.

Il dolce sorriso della morte racconta la storia di Marco Bordoni, all’apparenza un mediocre consulente finanziario:

Non poteva nutrire il minimo interesse nei miei confronti. Uno come me non poteva interessarle. Conoscevo bene il mio aspetto, i miei modi non certo affascinanti.

Lui vive con la madre anziana e malata. Intanto a Milano si assiste ad una serie di omicidi di difficile collocazione. A indagare l’ispettore capo Barzagli, con l’aiuto di un psicoterapeuta che traccia un profilo possibile del killer:

Non per forza deve trattarsi di un culturista o di un violento nella vita quotidiana, anzi potrebbe nascondersi dietro l’apparenza di un uomo mite. Sarebbe tipico, vista una tale esplosione di cieca rabbia, questa viene trattenuta e liberata senza mediazione. Nei primi tre omicidi ha infierito sulle vittime.

La nebbia è fitta. Riuscirà l’ispettore capo a risolvere l’enigma? Proprio lui che non ha uno straccio di prova:

È solo, sta attribuendo tutti i casi a un’unica matrice quando non ha uno straccio di prova. Mi permetta di dubitare delle sue parole.(…) lei è una persona valida, ha intuito, determinazione, non si fa intimorire, non molla la presa tanto facilmente. Si guardi le spalle e sia pronto a parare eventuali illazioni.

Un giallo a tinte fosche, con una netta predominanza di aspetti psicologici, trattati con ottima conoscenza dei casi. Un racconto con protagonista il male assoluto, quello che non concede scampo, che conduce il protagonista ad asserire che:

Ho sempre chiesto a mia madre chi fossero i buoni e chi fossero i cattivi. Volevo stare dalla parte giusta, ma quale?

Per gli amanti del giallo, la narrazione di una vicenda che mette i brividi, e che si nutre dei mali che caratterizzano la nostra società, quali l’abuso domestico, e familiare, la violenza, il femminicidio, la violenza cieca e brutale.
Un giallo aristocratico, scritto con eleganza di prosa e di racconto, la cui lettura non può che essere intrigante o molto avvincente, che dir si voglia.