Il dossier Wuhan
- Autore: Qiu Xiaolong
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2023
Quanto poco sappiamo in occidente della Cina attuale, tutta chiusa nelle sue censure, chiusure, lontananze. Il romanzo Il dossier Wuhan appena pubblicato da Marsilio, e tradotto da Fabio Zucchella, già dal titolo ci mette dentro un antro misterioso: quello che riguarda la città di Wuhan, nota solo perché forse dai suoi laboratori, o forse dal mercato dove sono in vendita animali vivi, sarebbe sfuggito il Coronavirus, che ha devastato il mondo nella misura che ben abbiamo conosciuto.
La storia raccontata da Qiu Xiaolong, professore alla Washington University in Missouri, ma nato a Shanghai, sotto la formula del giallo, su cui l’autore si era già cimentato in precedenti romanzi, è in realtà un pretesto narrativo per raccontarci come è stata vissuta in Cina l’epidemia del Coronavirus, che il regime comunista ha tentato di negare, tenendola sotto un controllo autoritario demenziale che ha causato milioni di vittime anche tra i non infetti.
Protagonista del romanzo è Chen Cao, un ex poliziotto che si era segnalato per il suo acume investigativo, ora messo in forzato riposo dall’incarico di riformatore del sistema giudiziario. Ma mentre si sta diffondendo senza controllo il virus, a Shanghai avvengono tre delitti intorno al grande ospedale Renji. Un chirurgo, un’infermiera, un’altra vittima, sono stati brutalmente uccisi e il regime ha bisogno che presto si trovi il colpevole. Chen e la sua giovane assistente Jing, una ragazza innamorata dell’ex poliziotto, che è anche un fine intellettuale, un traduttore della poesia classica cinese in inglese, un lettore attento della letteratura occidentale, tanto che il filo conduttore del romanzo è proprio 1984 di Orwell, la cui trama somiglia in modo impressionante a ciò che stanno vivendo in Cina milioni di persone, sorvegliate da un “grande fratello” che ha le sembianze di telecamere, cimici, sistemi di sicurezza super sofisticati che controllano ovunque la vita pubblica e privata di ogni singolo cittadino in odore di ribellione a un sistema pervasivo, quello del grande Partito che pretende di aver ragione anche della pandemia con i suoi sistemi che uccidono.
Infatti Chen riceve in totale clandestinità pericolose denunce che vengono proprio da Wuhan, da cui il titolo del romanzo, che raccontano episodi raccapriccianti; cittadini di ogni età chiusi in casa, condannati a morite di fame, o non curati e dunque lasciati morire senza assistenza, segregati in spazi ristretti da cui la fuga è solo il suicidio.
Il libro dunque racconta Wuhan e Shanghai. Chen, sorvegliato mentre indaga con la sua piccola segretaria, svolge vari ruoli, di investigatore, di poeta, di amante segreto, di uomo onesto deciso a fare giustizia.
Nella parte conclusiva del libro, i ringraziamenti dell’autore suonano come una decisa denuncia nei confronti di un Partito comunista che priva della libertà e della salute i suoi cittadini, tenendoli prigionieri in una rete di potere violento e cieco:
Voglio ringraziare tutti i coraggiosi netizens cinesi, a me noti o sconosciuti, che hanno protestato e denunciato correndo rischi enormi. Senza i loro indomiti sforzi non avrei mai potuto scrivere questo libro.
E ricordiamo: siamo nella Cina del 2023. La politica Zero-Covid del Partito comunista ha ucciso attuando una repressione ancora peggiore di quella immaginata nel libro di George Orwell, pubblicato nel 1949.
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