Il dubbio di Maria Masella

La scrittrice Maria Masella è tra le colonne storiche dei Fratelli Frilli, anche se ha scritto anche per altre case editrici. Chi legge gialli sarà sicuramente incappato in un libro della Masella con protagonista il commissario Mariani, a lei legato a doppio filo, specializzata ormai nello scrivere delle indagini dell’uomo. In questo giallo dal titolo I l dubbio (Fratelli Frilli editori, 2021), Mariani beve moltissimi caffé e fuma parecchio. Con la moglie Francesca ha problemi di infedeltà, e dunque di comune accordo, l’uomo ha lasciato la sua casa coniugale per un appartamentino da single. Vive molto male lo stare lontano dalla figlia Manu, soprattutto la domenica, giorno deputato per tutti i separati e divorziati in cui stare con i figli.
Poi c’è da andare in ospedale a trovare il commissario Anselmi, che si è preso una pallottola di striscio proprio a Cuneo, dove aveva chiesto il trasferimento per stare vicino alla figlia, che ha sposato uno di lì.
Ma tra i commissari si parla di altro, di indagini, quindi viene preso l’argomento del suicidio Airoldi, uno che conosceva bene il tedesco e le traduzioni da quella lingua e scrittori di saggi. Mai però ad alti livelli, il quarantenne si doveva accontentare, come tanti di noi, di una discreta mediocrità. Ma nel fascicolo del caso c’è anche una foto di Francesca, proprio la moglie del commissario, che magari si era presa una cotta per Airoldi.
Tornato a Genova il commissario chiede al suo entourage, tra cui Iachino è il più sveglio di capire meglio la dinamica del suicidio, chi era Hans, tanto per aiutare Anselmi. Mariani fa delle domande a Gerardo Airoldi, che ha un anno in meno del fratello Gualtiero. Il fratello ha poco da dire, perché i due non si frequentavano da anni.
L’ultima volta che si erano visti era stato al funerale della loro madre. Gualtiero faceva tutto quello che gli dicevano i genitori. Gli piaceva non disobbedire. Ma le ubbie di Mariani sulla presunta simpatia amorosa tra il suicida e e la moglie vengono accantonate dal momento che viene trovato morto Hans; ucciso perché, nel punto in cui era disteso con le mani legate, è stato soffocato dalle scarpe di qualcuno.
E non si può andare avanti, perché il motivo di questi morti è strettamente correlato.

Allora concludiamo con una caratteristica del commissario Mariani.

Se c’è una cosa che non mi piace fare è rimettere in ordine. Dà un senso di definitivo a quello che è precario, di compreso a ciò che è ancora da conoscere.

Poi una delle caratteristiche di stile di Maria Masella è il dialogo. In questura si parla molto, nel commissariato, tra le persone. Nel caso della scrittrice non è assolutamente allungare il brodo, ma si tratta di tasselli importanti: parlare e ragionare e replicare se non si è d’accordo.
Mentre sugli indizi da dispensare la nostra Agatha Christie procede più cauta. Un indizio è già lo svelamento di una parte di verità. Si rischia di far capire troppo presto al lettore quello che prima era buio e nebbioso.