Il filo che brucia di Jeffery Deaver

Mancano 37 ore al Giorno della Terra. Nella sede della Algonquin Consolidated Rover nell’East River (Queens, NY) i monitor presentano una scritta minacciosa: “critical failure” sulla rete elettrica di New York. Quattro sottostazioni che alimentano la corrente della Grande Mela sono state manomesse e spente in modo tale che solo una sottostazione, la MH-10, possa rispondere all’inesauribile richiesta di energia, portando 10 volte il carico di corrente normale. Qualcuno sta manomettendo i sistemi di controllo dell’azienda, ma i tecnici non capiscono come e rimangono impotenti davanti ai computer.
In città un autista alla guida del suo nuovo autobus è fermo in attesa che le persone salgano e si accorge che qualcosa non va: dalla sottostazione MH-10 escono fumo e puzza di bruciato. Il tempo di chiedersi cosa stia succedendo e un arco voltaico prende in pieno l’autobus creando il primo di una serie di omicidi, che hanno come elemento comune la corrente.

Un nuovo caso per il detective Lyncoln Rhyme e la sua squadra (Amelia Sachs, Lon Sellitto e Ron Pulaski), coadiuvati dal pezzo grosso del FBI Fred Dellray e la squadra NSA, dedita alla ricerca dei meta dati in materia di terrorismo. Una caccia all’uomo scandita dalle ore che passano e ricca di colpi di scena, un losco individuo (sospetto sconosciuto) che combatte con un mezzo comune, ma semplicemente letale: l’elettricità.
Sullo sfondo un secondo filone narrativo che vede il tentativo di cattura di un vecchio amico di Lyncoln Rhyme: Richard Logan, conosciuto da tutti come l’Orologiaio.

Il filo che brucia è il nono romanzo della saga che vede protagonisti il celebre capitano Lyncoln Rhyme accompagnato dalla sua amata Amelia Sachs, dall’amico di sempre Lon Sellitto e dalla recluta Ron Pulaski. Il caso vede anche la presenza di un altro amico di Rhyme: Fred Dellray, membro dell’FBI, conosciuto per il suo amore per i completi dai colori accesi e per la sua capacità di raccogliere informazioni sul campo tramite azioni sotto copertura. La capacità di Fred vengono messe a dura prova dalle nuove tecnologie, che sembrano minacciare il suo ruolo sul campo, portandoci all’interno di una battaglia che ci vede coinvolti ancora oggi (il romanzo è stato scritto nel 2010).
Il romanzo è estremamente attuale e dettagliato, catapulta lo spettatore all’interno delle indagini sin dal primo momento e con una serie di colpi di scena degni di nota ci porta alla soluzione del caso, non dopo averci destabilizzato e spaventato per quasi tutto il libro. La scelta di un’arma estremamente comune come l’elettricità e l’accuratezza quasi maniacale che Jeffery Deaver riserva alla spiegazione dei processi elettrici rendono questo thriller incalzante e interessante alla lettura, con un ritmo veloce e capace di catturarti dopo ogni pagina.