Il forte sul fiume di Jack Whyte

Il quinto episodio delle cronache di Camelot e le fantastiche avventure di Merlino e Artù di Pendragon. Costretti a fuggire dalla reggia della colonia per un attentato alla vita del fanciullo i due navigano verso l’ignoto in cerca di un rifugio sicuro. Un rifugio nascosto che possa far crescere il ragazzo fino all’età adulta in modo sereno per poi catapultarlo in quel dedalo di responsabilità che il destino ha già scritto e che lo vuole re della Britannia unificata. Sicuramente un’utopia per quei tristi giorni di navigazione solitaria e disperata.

Il romanzo è il seguito del “Sogno di Merlino” di egual successo e come il precedente il vero protagonista è Merlino, il tutore del ragazzo che diventerà protagonista assoluto nei romanzi successivi, raggiunta la maggiore età. Jack Whyte con la sobria e sapiente scrittura ci illumina ancora e ci chiarisce in modo esaustivo la saga di Camelot ed il percorso dei suoi personaggi. Il primo approdo è a dir poco sorprendente, il regno di Ravenglass governato da re Derek, colui che ha ucciso il padre di Artù e violentato la madre. Tuttavia, dopo l’iniziale logico dissapore, sarà proprio Derek a fornire asilo ai due fuggitivi per ricambiare il contributo fondamentale dei due nella lotta contro gli invasori irlandesi. Al comando di uomini forti e determinati come Dedalo, Lucano, Rufio, Benedetto ed altri, Merlino Britannico raggiunge un vecchio forte romano abbandonato sul fiume Esk per prendervi possesso e trasformarlo nella dimora adatta al soggiorno ed all’educazione serena del giovane Artù e dei suoi giovani amici Hector e Cay. Si delinea ancor di più l’eccezionale figura di Merlino, le sue straordinarie doti di preveggenza, la sua saggezza ed il suo ruolo di comandante. Altresì si evidenziano i suoi problemi, le difficoltà a portare avanti la missione mistica ed il grande amore per la bella compagna. L’avventura e la guerra ci seguono pagina dopo pagina intervallate da fantasia e sentimenti. Il gruppo di abili cavalieri protegge Artù a costo della propria vita ed ingaggia battaglie con irlandesi e scoti. Tutti contribuiscono perché il ragazzo possa proseguire l’addestramento nella pace assoluta. I collegamenti con Camelot sono frequenti ed anche le visite di amici e parenti tanto che il romanzo ci fornisce un chiaro spaccato della storia dell’intera isola britannica. Isola che di lì a poco è destinata a riunirsi sotto un unico re, l’uomo che riuscirà a brandire la mitica spada di Excalibur, l’arma invincibile forgiata con la pietra caduta dal cielo!