Il giardiniere spagnolo
- Autore: Archibald J. Cronin
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Bompiani
- Anno di pubblicazione: 2022
Bompiani nella Collana “Tascabili Narrativa” riedita Il giardiniere spagnolo (2022, titolo originale The Spanish Gardener, traduzione di Paolo Gobetti) di Archibald J. Cronin (Cardross, 19 luglio 1896 – Montreux, 6 gennaio 1981), pubblicato per la prima volta dallo scrittore e medico scozzese nel 1950, dal quale venne tratto nel 1956 il film omonimo diretto da Philip Leacock, interpretato da Dirk Bogarde, Jon Whiteley e Michael Hordern.
Cronin è stato ed è un autore prolifico dalla vena inesauribile, amato da generazioni di lettori, sembra quasi di vedere un nonno consigliare la lettura di un suo libro al nipote adolescente. Anche la libreria più scarna contiene almeno uno o più volumi scritti dall’autore scozzese, il quale con rara maestria, descriveva un mondo, le miniere o il difficile mestiere di medico, catturando il lettore con frasi semplici e ben scritte. Famoso per i romanzi E le stelle stanno a guardare (1935) e La cittadella (1937), in queste intense pagine l’umanista Cronin descrive l’eterno problema dei rapporti tra padre e figlio, una descrizione così ad alto livello di pathos che i critici hanno definito questo romanzo come uno dei più drammatici e intensi del romanziere scozzese.
“Il viaggio notturno da Parigi era stato particolarmente faticoso”.
Il console americano Harrington Brande, separato dalla moglie, amava in maniera ossessiva il proprio figlioletto Nicholas, di nove anni. Quest’ultimo, dall’animo sensibile, intuiva che il padre non era felice e ne soffriva. Brande dopo quindici anni di diligente devozione al suo lavoro in Europa era stato mandato in una piccola città spagnola della Costa Brava, San Jorge.
Casa Breza, la loro nuova dimora, era piaciuta subito al piccolo Nicholas, una casa vecchia, con la sua aria di abbandono, costruita con la gialla arenaria locale, attenuata ora in un delicato color d’ambra. Costruita in stile moresco, la villa aveva un ampio portico e un tetto piatto, spiovente, coperto di tegole di un rosso cinabro sbiadito dalle intemperie. Il giardino che circondava la villa era pieno di verde e di fiori, una gioia per gli occhi di Nicholas, un giardino da curare con dedizione, il console aveva ingaggiato il giovane giardiniere spagnolo José Santero, che subito aveva stretto amicizia con Nicholas, provocando l’assurda gelosia del console.
“Mi pareva che tu mi avessi dato la tua parola di non parlare più con lui”.
Un uomo egoista e presuntuoso, un ragazzino troppo solo in cerca di amicizia e affetto fuori dall’ambito familiare, un ragazzo onesto e buono che deve lottare contro le meschinità di un cuore arido e possessivo.
In questa vicenda, che si svolge con ritmo serrato, non si può che stare dalla parte del “giardiniere spagnolo”, mentre la trama si complica sotto il rovente cielo di Spagna.
“L’aria era così pura che abbagliava”.
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