Il gioco degli occhi
- Autore: Sebastian Fitzek
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2011
Psychothriller, un altro genere di gran moda nell’attuale mercato editoriale. “Il gioco degli occhi” del tedesco Sebastian Fitzek (Elliot, 2011) riesce nelle sue promesse di estrema originalità, se non altro per l’insolita struttura editoriale: il libro comincia da pagina 376 con l’epilogo e finisce alla pagina 10, con l’inizio della sconvolgente storia che l’autore ha costruito e che ci rivela solo alla conclusione, senza che nessuno dei lettori, credo, abbia potuto neppure lontanamente immaginarla.
Impossibile rivelare la trama per non rovinare la suspence, davvero forte, che incatena alla lettura di questo romanzo sconcertante. La parola chiave, occhi, si riferisce alla cecità, fisica e psicologica, di cui sono affetti i protagonisti dell’inquietante racconto. Un romanzo più profondo di quanto il genere praticato lasci intravedere e che ci viene rivelato nelle ultimissime pagine. Alexander Zorbach, il principale narratore della storia, è un giornalista ed ex poliziotto, con un trauma alle spalle che ne ha rovinato la carriera; la giovane Alina Gregoriev, all’età di tre anni è divenuta cieca a seguito di un grave incidente e possiede un dono, quello di vedere il passato in determinate circostanze estreme. Ci sono poi bambini rapiti da un maniaco che detta un tragico ultimatum, il collezionista di occhi, che sfida attraverso un gioco perverso lo stesso Zorbach, coinvolto fino alle estreme tragiche conseguenze nella perversione del suo interlocutore occulto.
Un libro durissimo per le scene iperrealistiche che l’autore non ci risparmia, dove alle sottigliezze psicologiche si alternano descrizioni crude della violenza cieca di poliziotti repressi e vendicativi e giornalisti distratti, in una Berlino caotica ma spettrale al tempo stesso, nelle cui villette suburbane può avvenire qualunque spaventoso delitto.
Le descrizioni della vita quasi normale della ragazza cieca, Alina, valgono il libro. Gli stereotipi sull’invalidità vengono quasi superati e Alina insieme al suo cane Tom Tom diviene la vera protagonista del romanzo, capace di vivere esperienze traumatiche senza scoraggiarsi e di dare coraggio ai non vedenti che leggeranno il libro: attraverso i sistemi tecnologici attuali si può vincere l’isolamento e l’autoreferenzialità.
La copertina informa che 500 mila copie del libro sono state vendute in Germania: tirature da record. Mi chiedo se una storia così fantasiosa e realistica, così violenta e devastante, possa trovare anche presso il nostro pubblico di lettori una simile trionfale accoglienza.
Il gioco degli occhi
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