Il gioco del mai
- Autore: Jeffery Deaver
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2019
Ho maturato la convinzione che ciò che rende diverso un bravo scrittore dai comuni mortali sia lo sguardo – diverso, più profondo e consapevole – sulla realtà: noi tutti viviamo esperienze, proviamo emozioni, che vengono poi archiviate nella memoria. Agli scrittori, però, capita di trarre, anche dalle esperienze più banali, spunti interessanti per le loro storie.
Questo almeno è capitato – e non si tratta della prima volta – all’americano Jeffery Deaver, che nella sua lunga e prolifica carriera, dopo aver dato vita ad una serie di personaggi e trame indimenticabili – dalla trilogia di Rune, la giovane aspirante regista, ai cicli con Lincoln Rhyme, il noto criminalista tetraplegico e Amelia Sachs; da Kathryn Dance, l’esperta di cinesica, la scienza che studia il linguaggio del corpo, all’ex regista John Pellam, cui si aggiunge una serie di romanzi, antologie e racconti brevi –, ha ideato un nuovo personaggio: Colter Shaw, il protagonista de Il gioco del mai (Rizzoli, 2019 traduzione di Sandro Ristori), un tracker, ovvero un localizzatore, uno che per mestiere cerca persone scomparse, girando gli Stati Uniti con il suo camper.
Come lo stesso Deaver ha raccontato durante una presentazione, prima di iniziare a scrivere questo romanzo era stato a far visita alla sua famiglia. La nipotina di otto anni gli aveva chiesto di giocare con lei a un videogioco. Così, aveva preso il suo cellulare e in men che non si dica, con i dati della carta di credito dello zio aveva scaricato un giochino: Minecraft. Alla domanda: “Adesso che cosa si fa?” Lei gli aveva risposto: “Tu muori” – e lo aveva accoltellato.
Oltre a trovare la cosa poco equa, visto che era all’oscuro delle regole, Deaver ha così scoperto che in questo videogioco ci sono due vite diverse: una in cui si piantano ortaggi, si allevano animali e si conduce una vita serena; e l’altra, in cui si lotta per la sopravvivenza e dove le nipotine di otto anni uccidono gli zii di sessantacinque.
Al di là di questo fatto triste, è scaturita un’idea molto interessante: che cosa sarebbe successo se una persona avesse tratto ispirazione da ciò che succede nei videogame e lo avesse trasferito dalla finzione alla realtà della vita quotidiana?
Da qui a inventare un gioco fittizio, L’uomo che sussurra, e inserirlo nel nuovo romanzo dove una persona lo usa per ricreare le stesse situazioni, ma con vittime reali, il passo è stato breve.
Colter – come del resto i suoi fratelli – deve il suo nome alla passione del padre Ashton per il Vecchio West e per John Colter, uomo di montagna. È cresciuto nella vasta tenuta di famiglia in California, dove diverse stanze – stanze grandi – erano consacrate a un’importante e diversificata collezione di libri: “Mai fidarti di Internet”...
Il padre, morto anni prima in circostanze sospette, ossessionato dal bisogno di isolamento e da una vera e propria mania complottistica, con una devozione per il survivalismo, ha insegnato ai suoi tre figli ogni sfaccettatura delle tattiche di sopravvivenza: dai trucchi per distinguere le bacche velenose da quelle commestibili al modo migliore per evitare di essere aggredito da un orso, alle tattiche per disinnescare potenziali conflitti. E non solo:
Il padre di Colter ha affibbiato ai suoi figli una lunga lista di regole, e quasi tutte cominciano con la parola «mai». Una volta lui e il fratello maggiore, Russell – che ha ribattezzato Ashton il Re del Mai – gli hanno chiesto perché non esprimesse la sua filosofia di vita in chiave positiva, con il «sempre», magari. Ashton ha risposto: «Il mai attira di più l’attenzione».
Grazie alla sua capacità di orientarsi in qualsiasi situazione, di trovare e seguire tracce, Colter riesce a guadagnarsi da vivere collaborando a indagini riguardanti persone scomparse a fronte di una somma di denaro più o meno cospicua – non chiamatelo però investigatore privato o cacciatore di taglie!
Facciamo la sua conoscenza all’inizio del romanzo, che si apre con il riferimento a domenica 9 giugno, a un “Livello 3: La barca che affonda” e al tentativo di salvare Elizabeth, una donna incinta, rapita e tenuta prigioniera in un’imbarcazione che sta affondando nelle fredde acque della costa della California. L’azione si sposta poi indietro di due giorni, quando Colter accetta di occuparsi del caso di Sophie Mulliner, una studentessa di diciannove anni scomparsa nella Silicon Valley. La polizia non si è ancora messa in moto e il padre ha preso l’iniziativa di offrire una ricompensa di diecimila dollari:
"Ho anni di esperienza nel settore. Ho riportato decine di successi in casi di persone scomparse. Porterò avanti le indagini e cercherò di recuperare informazioni che possano condurre al ritrovamento di Sophie. Appena avrò in mano qualcosa, avvertirò subito lei e la polizia. Io non salvo le persone, e non le convinco a tornare a casa se sono fuggite”. [...]
“Un’altra cosa: io non prendo ricompense per il ritrovamento di un corpo. Incasso solo se il soggetto viene ritrovato in vita”.
Nonostante la scarsità di indizi, Colter riesce a ricostruire la dinamica del rapimento e a mettere insieme una serie di prove importanti che, purtroppo, il detective Dan Wiley incaricato del caso ha ignorato, compromettendo così l’esito delle indagini.
Per stabilire il metodo migliore per conquistare una ricompensa – e, a dire il vero, anche per prendere gran parte delle decisioni nella sua vita – Colter Shaw ha l’abitudine di seguire il consiglio di suo padre:
«Se devi affrontare un nemico o svolgere un qualsiasi compito, prima di tutto stila una lista delle eventualità che possono verificarsi, e assegna a ognuna un grado di probabilità. Poi esaminale tutte, a partire dalla più probabile, e infine elabora una strategia adatta.»
Nel caso che sta seguendo, anche se le ricostruzioni possibili sono molte, le percentuali più alte vanno all’ipotesi che la ragazza sia morta. Le circostanze del suo ritrovamento (se viva o meno, lo scoprirete leggendo) sembrano suggerire che il colpevole stia seguendo uno strano e più ampio disegno. Sulle tracce di un secondo rapimento – la vittima è Henry Thompson, blogger e attivista Igbt – Colter intuisce che si sta muovendo su un terreno con cui non ha alcuna familiarità: il mondo dei videogiochi. Grazie all’aiuto di un’esperta professionista, scopre il legame con un gioco chiamato L’uomo che Sussurra sul quale il colpevole modella i suoi crimini: una creatura soprannaturale mette le sue vittime fuori combattimento in un ambiente chiuso o isolato con solo cinque oggetti da utilizzare per fuggire. L’alternativa è “morire con dignità”.
Non è certo un caso che il primo dei dieci livelli sia “La fabbrica abbandonata”, il secondo “La foresta oscura” e il terzo “La barca che affonda”.
Questa consapevolezza condurrà Colter a indagare in profondità nel settore dei videogiochi e all’interno di una serie di problematiche molto sentite dagli abitanti della Silicon Valley, che non appare certo scintillante e dorata come ci si potrebbe aspettare.
Nell’attraversare questo mondo che da virtuale si è tragicamente trasformato in reale, dovrà affrontare il pericolo nascosto dietro ogni "livello di gioco".
Uscito quasi una ventina di anni fa, Profondo blu, anticipando dinamiche che ora ci sono familiari, era stato forse il primo libro sul mondo degli hacker. La finestra rotta (2008) aveva invece come idea centrale la possibilità di sfruttare le informazioni che ognuno di noi lascia dietro di sé quando è online e che certi siti sottraggono a nostra insaputa, violando così la privacy. Ne Il Bacio d’acciaio (2016) un killer sabota i dispositivi di controllo di macchinari industriali ed elettrodomestici di uso comune, trasformandoli in armi letali.
Con questi tre romanzi, la trilogia “high tech”, come lo stesso Deaver l’ha definita, poteva dirsi conclusa, ma con Il gioco del mai si è aggiunto un altro appassionante capitolo a quella che è così diventata una quadrilogia.
L’autore ha ora a disposizione un nuovo personaggio, dinamico, intrigante, istintuale ma, nello stesso tempo, riflessivo, metodico ed analitico nelle sue ricerche. Con lui si è immerso in territori ancora in parte inesplorati, come i videogiochi, che muovono enormi cifre di denaro e rappresentano solo la punta di un iceberg: i lati più oscuri della rete, sui quali – è evidente – si è documentato in modo più che approfondito.
Il risultato è una trama moderna, dall’impianto solido, dove nulla è lasciato al caso, e ricca di suspense.
La presenza di una sotto-trama che, attraverso numerosi flashback e colpi di scena, ricostruisce il passato di Colter – in particolare, la morte del padre che è stata archiviata come incidente – lascia presagire che ci imbatteremo ancora in Colter Shaw.
In caso contrario, sarà lui a trovare noi.
Il gioco del mai
Amazon.it: 18,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il gioco del mai
Lascia il tuo commento