Il labirinto greco di Manuel Vázquez Montalbán

Manuel Vázquez Montalbán è il creatore dell’«investigatore gastronomo» Pepe Carvalho, nato a Barcellona nel 1939 e morto, stroncato da infarto, a sessantaquattro anni a Bangkok nel 2003. Camilleri ha chiamato il suo famoso poliziotto Montalbano, proprio in omaggio a questo straordinario scrittore che è stato un giornalista impegnato nella lotta antifranchista e, per questo, incarcerato e torturato. Montalbán ha caratterizzato la sua attività professionale anche come giornalista, saggista e osservatore del suo ambiente.

“Il labirinto greco” è ambientato a Barcellona, dove i giochi olimpici del 1992 hanno messo in moto un’intensa attività edilizia e inevitabili speculazioni. Le prime pagine del libro presentano subito i due casi che occuperanno l’investigatore privato, con protagonisti una giovane donna, figlia di un famoso editore (Luis Brando) e un giovane uomo greco, Alekos, bello e misterioso, del quale è follemente innamorata Madamoiselle Claire Delmas. La bella e conturbante donna francese è accompagnata da uno strano amico, monsieur Georges Lebrun ed entrambi si muovono, con Pepe Carvalho, alla ricerca di Alekos. La ricerca si svolge nella periferia di Barcellona che, tra vecchie fabbriche abbandonate e nuove funzioni attribuite a luoghi e costruzioni, evidenzia le critiche a una società che sta distruggendo le radici della città moderna, con i quartieri di periferia, per sostituirla a una caotica e corrotta nuova edificazione. In tutto ciò c’è anche la critica ai vecchi amici di partito che il potere trasforma in burocrati servi del potere, tra cui il colonnello Parra, con cui Pepe deve assolutamente parlare. Infatti, in un passo del libro troviamo che il colonnello:

«Era in riunione, una riunione importantissima, insistette la segretaria, con il sindaco, disse alla fine dietro pressione di Carvalho. “Il sindaco resta ancora quasi un anno in carica, signorina. Invece la mia è questione di vita o di morte”. E, dopo aver parlato con l’amico, senza aver ottenuto quello che serviva “E attaccò il ricevitore. Nutri il corvo e ti caverà gli occhi. In altri tempi non bastavano mai le ore di conversazione sull’accumulo del capitale o sulla trasformazione della quantità o della qualità secondo gli schemi del materialismo dialettico. E Franco. Accidenti a loro. Ora si seccava perché Carvalho era diventato un rumore di disturbo nella conversazione con l’illustrissimo signor sindaco.».

A Barcellona, grande cantiere in vista delle prossime Olimpiadi, nelle labirintiche vie che sono un misto di disfacimento morale e materiale, Pepe trova Alekos, ma il mistero non è del tutto risolto perché il fascino della conturbante francese nasconde dell’altro. La vicenda della giovane Brando s’intreccia nella storia, pur senza evidenti interferenze. Nel libro non mancano le ricette che l’immancabile Pepe realizza e spiega con tale dovizia di particolari che lo s’immagina realmente ai fornelli. Una nota d’ironia pervade tutto il libro in cui compare l’immancabile secondo di Carvalho, sua vera e propria “spalla”, Biscuter.