Il ladro di bambini tristi
- Autore: Belinda Bauer
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2018
Alla larga da Shipcott, soprattutto se siete bambini, al più adolescenti. In quel villaggio del Somerset inglese i giovanissimi sembrano il bersaglio preferito di crudeli malintenzionati. Sembrano? Lo sono eccome. Oltre una dozzina di piccole vittime nei due thriller della brughiera precedenti di Belinda Bauer. Ed ora è in azione il Pifferaio Magico, nel romanzo “Il ladro di bambini tristi”, pubblicato da Marsilio in prima edizione italiana nel febbraio 2018 (512 pagine, 19 euro), come i precedenti di questa trilogia Exmoor: “Blacklands” nel 2011 e “Negli occhi dell’assassino”, 2014.
Belinda Bauer è nata in Inghilterra e ha vissuto in Sudafrica, prima di stabilirsi nel Galles. Trasforma in oro tutto quello che tocca, non fa che raccogliere premi e riconoscimenti, tanto come giornalista e sceneggiatrice di cinema e tv che da autrice di polizieschi a sfondo psicologico, ambientati in un’Inghilterra interna che sembra più respingere che avvicinare. Al posto degli operatori turistici della Contea sudorientale farei un bel discorso con la scrittrice, per indurla a cambiare o quanto meno a diversificare la location scelta per i suoi romanzi, che non sembrano far venire tanta voglia di raggiungere un territorio pur tutto verde prativo, caratterizzato da modeste colline e zone umide e che ospita un parco nazionale, l’Exmoor.
Fatto sta che in quell’habitat così caratteristicamente anglosassone, le distese ondulate di vegetazione bassa possono apparire spazi rubati all’agricoltura, perché aridi e incoltivabili, nonostante la gran quantità d’acqua presente. E non si fatica a immaginare, là sotto, la presenza delle dimore di terra in cui le “canaglie” dei romanzi di Belinda fanno sparire i corpicini.
Sembra che ci siano più ombre che luci, da queste parti. Più scuri che chiari, in queste pagine. Anche nel cuore di uomini e donne. Prendete Jonas Holly, il poliziotto di Shipcott. Per tutti è un eroe. Non per Steven Lamb, che nei primi titoli era un ragazzino ed ora ha diciassette anni. È sicuro che Holly abbia ucciso la moglie. Quasi sicuro.
Sa di non poterlo provare, altrimenti l’avrebbe detto agli agenti che davano la caccia a un assassino diverso. Aveva visto il signor Jonas schiaffeggiare mrs. Lucy. Lo aveva fissato negli occhi e quello sguardo feroce non sembrava umano. Si era tanto spaventato da cadere quasi in terra e perdere il controllo della vescica. Ma non aveva parlato, Holly era un uomo della polizia e quello che credono tutti è che sia quasi morto cercando di salvare la moglie da un brutale assassino.
Dopo la morte di Lucy, Jonas Holly si era ritrovato in uno stato intermedio tra la luce e l’oscurità, diviso tra il mondo fisico e quello psicologico, scrive Belinda Bauer. Sopravvive, tira avanti alla giornata. Non ricorda nulla, se non il coltello. E il sangue. L’uno la causa dell’altro. Se si sottopone alle sedute con la psicologa è solo per tornare in polizia, perché quella è l’unica cosa che vede per il suo futuro.
È in questo contesto e su questi due scossi protagonisti che vanno a impattare i nuovi drammi che si scatenato a Shipcott.
La prima a sparire è una ragazza di tredici anni, Jess. Quando l’uomo la preleva di forza dal van in cui attende il padre, non può credere che stia accadendo a lei. Una mano guantata sulla bocca, l’intimazione di non gridare, se non vuole una pallottola in testa e si ritrova rinchiusa nel baule di un’auto. Il papà trova un biglietto appiccicato al volante Tu non la ami.
Non è il solo sequestro, ce n’è una serie, con relativo bigliettino e senza nessuna richiesta di riscatto. Pochi anni, nove, dodici, poco più, poco meno. Tutti prelevati dalle auto o da mezzi di locomozione e tutti con qualche problema di attenzione in famiglia: secondo chi agisce, quei genitori non li meritano, ne dovranno fare a meno.
Chi sia il sequestratore e che cosa faccia dei sequestrati è top secret. Da non rivelare nemmeno sotto tortura.
Il piccolo centro è sconvolto. Anche il Paese. I giornali sono piombati sul caso e mettono pressione agli inquirenti. Nel Somerset sono sbarcati nuovi investigatori. Uno in particolare è una vera sagoma, l’ispettore Reynolds, più attento alla perfetta tenuta del ciuffo che alle indagini.
Sulle piste del “Pifferaio magico”, come la stampa chiama l’introvabile responsabile delle sparizioni, si muove anche un improbabile segugio. È il fratello minore di Steven, Davey. Le diecimila sterline di ricompensa per la cattura del sequestratore fanno gola anche a lui ed ai suoi amici.
Ma come fare a catturare il rapitore? Come un pesce, è l’idea brillante del ragazzo. Ci vuole un’esca. In carne, ossa e tenera età.
Come si vede, un thriller ben strutturato, con una storia plausibile, a parte il fatto che o guai capitano tutti nel Somerset. Anzi, proprio tutti a Shipcott, altro che ridente cittadina nei pressi dell’Exmoor Park.
Non si pensi ad una Belinda Bauer tutta tensione e psicothriller. C’è il siparietto divertente della chioma di Reynolds che contamina di humour la trama gialla. E poi Steven è innamorato questa volta,, di Emily, teneramente.
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