Il ladro di nebbia
- Autore: Lavinia Petti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2015
Ho appena terminato questo fiabesco viaggio in terre di altrove, disegnate da Lavinia Petti nel suo splendido romanzo nonché opera prima dal titolo "Il ladro di nebbia" (Longanesi, 2015) e ancora me ne sento addosso gli effetti!
Antonio M. Fonte, scrittore di successo ma uomo solitario e disilluso, vive a Napoli, nei quartieri spagnoli, godendo della compagnia di un gatto siamese e interfacciandosi col mondo reale solo attraverso il suo agente letterario Leo. In questa quotidianità, scandita solo da scadenze di consegne e poco altro, riceve una lettera datata quindici anni prima, scritta di suo pugno a una donna di nome Genève Poitier. Questo improvviso evento, di cui lui non ha la benché minima memoria, lo spingerà a cercare la verità nel suo passato.
“Dicesti che ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare.”
Così Antonio, passeggiando tra i vicoli della sua città, si perde e incontra un personaggio chiave della sua vita, che colleziona i ricordi e le cose perse.
“Tirnaìl è una terra antica e immensa, nascosta dietro l’angolo di ogni strada, nel punto in cui finiscono gli arcobaleni, al confine intessuto tra la notte e l’aurora. È fatta di mondi dimenticati, di città sepolte dalla perfidia dei secoli, di fiumi celati sotto il fluire del tempo, di genti che smarrirono la via e la memoria del ritorno”
In questo magico caleidoscopio di colori e personaggi bizzarri, ma dove l’autenticità sembra più diffusa che nel mondo reale, il protagonista comincerà a ricostruire, pezzo a pezzo, il suo passato e il perché abbia voluto disfarsene, ma non senza dolori e sofferenza.
Lo stile di Lavinia Petti ti proietta in un mondo che sa di Lewis Carroll di Alice nel paese delle meraviglie, del tetro e fantasioso mondo di Zafon, ma anche di molto altro, e, sebbene seguire il viaggio di Antonio Fonte talvolta risulti essere complicato, volentieri si accetta la guida dell’autrice, perché si ha la sensazione che il premio finale non deluderà.
“Perché una persona che non ha mai conosciuto, un libro che non ha mai sfogliato, una terra su cui non ha mai posato piede... tutto questo, in fondo, non esiste ancora. Esiste nelle storie degli altri, forse, e magari vive nei loro occhi, o nelle nostre fervide menti. Ma nulla più. A Tirnaìl lo straordinario è solo più evidente. E per un motivo preciso: voi dovete perdervi.”
E "perdersi" qui, in questo romanzo, trova il suo significato più autentico!
Il ladro di nebbia
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