Il messaggio nella bottiglia
- Autore: Jussi Adler-Olsen
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2013
La Danimarca non è il paese delle fiabe, sembra dirci Jussi Adler-Olsen, autore di culto nel panorama letterario scandinavo, tanto che è in uscita un film di Lars von Trier che lo ha tratto da un suo precedente romanzo, “Battuta di caccia”.
“Il messaggio nella bottiglia”, appena pubblicato da Marsilio, tiene inchiodato letteralmente alla poltrona il lettore che ci si è avventurato. Malgrado gli impronunciabili nomi di luoghi e coste, fiordi e paesi, non si può che leggere avidamente questo romanzo dove la suspense, la paura, l’orrore di quanto sta avvenendo contagiano e coinvolgono fino all’ultima pagina.
La trama è complicata e difficile da seguire, ma assolutamente logica e ben costruita. Protagonisti seriali sono i tre personaggi della Sezione Q, Carl Morck, il suo assistente siriano Assad, la segretaria Rose, dalla duplice personalità, ambedue personaggi originali. Molto intelligente è il contrasto che Adler-Olsen mette in rilievo tra la drammaticità dei delitti presentati e la banalità/quotidianità piatta della vita dei poliziotti di Copenhagen: sono malpagati, hanno uffici scadenti che devono essere ristrutturati ma mancano i fondi, sono vestiti male, mangiano cibi scadenti, tanto che la mensa della polizia verrà chiusa, hanno vite private difficili. Carl Morck è separato dalla moglie, ma ha preso in casa un collega che in uno scontro a fuoco è rimasto paralizzato, e il suo salotto si è trasformato in una corsia d’ospedale, tanti sono i sensi di colpa che lo attanagliano per non essere riuscito a difenderlo. Assad il siriano ha una vita privata misteriosa, un tappeto da preghiera pieno di insetti, ma una grandissima capacità di comprendere fatti inspiegabili. Rose, infine, punk polemica e rabbiosa, rivelerà una diversa e più ricca personalità. I tre si trovano in mezzo ad un’indagine delicatissima: una strana bottiglia con dentro il resto di un messaggio scritto col sangue è giunto misteriosamente sulla scrivania di Carl dalla Scozia, dove i poliziotti locali lo avevano sommariamente analizzato scoprendo che le poche parole comprensibili erano scritte in danese. La ricerca impossibile dell’autore di un simile messaggio, il luogo da cui proviene, la situazione orribile che descrive occupano le pagine del libro.
Il lavoro investigativo è tutto legato alle intuizioni e alla determinazione dei nostri tre strani eroi, che si trovano in mezzo ad incendi dolosi, bande di delinquenti dell’est europeo, comunità di fanatici religiosi ossessionati del peccato, cambi di identità, fughe, incidenti, delitti efferati da parte dell’unico demonio autore anonimo di delitti impuniti da anni, di cui non sapremo mai il vero nome...
L’ironia e lo scherzo alleggeriscono una trama che altrimenti sarebbe troppo cruda, soprattutto perché le vittime del mostro sono tutti bambini e adolescenti, massacrati e dimenticati nei lunghi anni di impunità del loro assassino.
Impeccabile la traduzione di Maria Valeria D’Avino, capace di rendere piacevoli le parti comiche, poche, che l’autore ci propone. Per gli amanti dei thriller, un romanzo da non mancare, in attesa della serie televisiva americana in preparazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il messaggio nella bottiglia
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