Il mio chiodo fisso di Rosaria Selicati

Rosaria Selicati scrive il suo primo libro, La donna guasta, nel 2018. Ora torna alla narrativa con Il mio chiodo fisso (Araba Fenice, 2020), una bella storia di caduta e di rinascita che emoziona e lascia nel lettore un buon messaggio di pace e di speranza.

La voce narrante, una donna, racconta la propria caduta per le scale a causa di un cagnolino un po’ troppo esuberante, Poppi, che le provoca la rottura di un femore. Da qui parte un iter ricco di incognite e di tanto dolore: l’operazione, la degenza, la riabilitazione, e infine la guarigione.
Sembra una storia come tante, ma non lo è. L’autrice possiede un’ottima capacità narrativa di far emergere il dolore. Il dolore patito dalla malattia, il dolore dei sentimenti, della vita e delle ferite sempre aperte che non si rimarginano mai. Una sofferenza patita e sopportata, affrontata con indomito coraggio e sensibilità. Un dolore sopportato anche con ironia e scherno, che diventa presto un modo per superare le difficoltà e l’handicap che stravolge la vita.

Un altro lato da apprezzare è il dipinto, preciso e profondo, della vita ospedaliera, con i suoi ritmi e le sue precipuità. Un mondo a sé, scandito da visite, esami, luci e rumori, anche notturni, dal passaggio ritmico della macchina lavapavimenti, dal vociare mutevole dei cambi del personale, degli spostamenti delle barelle e dei campanelli che suonano. Un ritratto anche di una pletora di personaggi, colti nella loro intima essenza, nella sofferenza diversa, come quella della nonnina novantenne che dorme sempre ma sa tutto, come della “donna che ama troppo”, tutti narrati con “la luce del cuore”.

Il mio chiodo fisso è una lettura che emoziona e trascina, un esempio di rinascita e di solidarietà umana tanto più vero proprio perché nasce dalla fragilità e dalla sofferenza. L’esistenza umana è qui dall’autrice indagata nell’unicum della vita, nel suo più profondo e umano significato. Narrato con un’ironia che percorre tutta la narrazione, il libro è particolarmente indicato a tutti coloro che soffrono, per offrire loro motivo di superamento e di guarigione. Un messaggio di vita e di speranza che trascina il lettore in un vortice di emozioni, che risulta in ultimo di gran fascino e profonda malia.