Il mio nome è Jamie
- Autore: Diana Gabaldon
- Genere: Avventura
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Corbaccio
- Anno di pubblicazione: 2017
James Fraser e l’amico Ian Murray, due scozzesi in Francia, nel 1740: con “Il mio nome è Jamie”, un romanzo pubblicato in Italia da Corbaccio (febbraio 2017, pp. 118, euro 12,00 euro). La notissima Diana Gabaldon regala agli affezionati lettori e lettrici di Outlander il prequel della fortunata saga letteraria.
Una lunga serie di volumi, otto in lingua originale, quindici nella versione italiana, a partire da “La straniera” (riedito da Corbaccio nel 2015), un prodotto di successo che ha sbancato anche sul piccolo schermo, secondo i rilevamenti dell’altissima audience della trasposizione in una fortunata serie televisiva dell’amore e delle avventure di Claire e Jamie.
Zoologa, specializzata in biologia marina, l’americana Diana Gabaldon ha conquistato venti Paesi, dal 1992, con i romanzi che hanno origine da un viaggio nel tempo. Azione, cappa e spada, fantasy e romance nelle storie che muovono da una Stonehenge scozzese, Craig na Dun.
Nel 1945, a fine guerra, l’infermiera militare Claire Randall soggiorna col marito in un alberghetto nelle Highlands, per una seconda luna di miele. Passeggiando da sola, attraversa uno degli antichi cerchi di pietre monolitiche che caratterizzano i siti celtici e di colpo si ritrova nella Scozia del 1743, devastata dalla guerra contro gli inglesi e dai conflitti tra i clan. Claire affronta pericoli e uomini crudeli, soprattutto incontra un giovane e affascinante cavaliere scozzese, James Fraser, scoprendosi in bilico tra due uomini e due esistenze.
Chi era Jamie prima di conoscere la donna della sua vita, che arriva da un altro tempo e da un’altra realtà? Era un diciannovenne delle Highlands, arruolatosi mercenario nella Francia del 1740, dove batte campagne e foreste per stanare i predoni che le infestano.
Tra le truppe d’ogni origine al comando del capitano D’Eglise, ha ritrovato il vecchio amico Ian. Vecchio per modo di dire, visto che ha solo vent’anni.
Entrambi hanno buone ragioni per tenersi alla larga dalla dalla Scozia, tanto amata ma tanto avvilita dagli oppressori inglesi, che stanno reprimendo con durezza la rivolta dei giacobiti. James, in particolare, è stato fustigato spietatamente dai dragoni che hanno assalito la proprietà di famiglia a Lallybroch. Il drappello era guidato dal principale antagonista nella saga, che nel prequel si fa già ampiamente conoscere per crudeltà: il capitano Jack Randall, futuro nemico pubblico numero uno di Claire e Jamie.
Frustate crudeli, sangue, dolore atroce: alla vista della durissima punizione inflitta al giovane figlio, il papà Brian era stato stroncato da un infarto.
I due sono perciò lontani da casa, giovanissimi e non hanno ancora conosciuto una donna, nonostante le arie da uomini fatti che si danno, visto che il romanzo di Diana Gabaldon ha per titolo nella versione originale un eloquente Virgins, Vergini. Le allusioni sessuali sono d’altra parte un argomento costante nelle conversazioni tra i soldati e non è che manchino occasioni di contato con l’altro sesso nella Francia del 1700, ma entrambi i ragazzi hanno motivo di scansare bordelli e sgualdrine. James lo ha promesso al padre, quando questi era in vita, Ian ha una sacrosanta paura di beccarsi qualche malattia inconfessabile.
I due puri sono scelti per un compito delicato. Devono scortare i beni più preziosi che un ricco medico ebreo, il dottor Hasdi, vuole inviare alla Sinagoga di Parigi.
Uno è un’antichissima pergamena della Torah, il testo sacro israelita. Arriva dalla Spagna. È di inestimabile valore. L’altro è la nipote del medico, che deve andare in sposa al figlio del rabbino capo del tempio parigino. Il matrimonio è combinato e la Torah è parte della dote, in aggiunta a una grossa somma di denaro.
La ragazza, Rebekah, ha la loro età e manco a dirlo è bellissima e preziosa come un gioiello.
Dovendo trasferire quei due tesori da Bordeaux alla capitale, il dottor Hasdi si è fatto indicare chi potesse assolvere il compito di garantire la sicurezza della gemma religiosa e di quella in carne ed ossa, non tanta carne, ma al posto giusto. La scelta è caduta sul reparto di D’Eglise e sono incaricati del compito i due giovani scozzesi. Il capitano assicura che si tratta dei suoi uomini migliori, anche se nel dirlo, delle gocce di sudore gli imperlano le labbra.
Certo che una fanciulla, con la pelle chiarissima, gli occhi scuri e i capelli lunghi fino alla vita, in mezzo a due focosi per quanto educati giovanotti delle Highland… vergini, per giunta!...
Però, se si crede che la giovinetta sia una bambola indifesa nelle mani di quei ragazzoni, ci si sbaglia di grosso. Certo, da qualche guaio bisognerà tirar fuori pure lei, nonostante la sua scaltrezza. Ma si sa, nei romanzi di Diana Gabaldon si corre sempre, a perdifiato.
Il mio nome è Jamie. Outlander
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mio nome è Jamie
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