Mondadori Ragazzi nella sua Collana “Leggere le figure” edita Il mio piccolo Natale (2022, traduzione di Laura Cangemi, Illustrazioni di Cecilia Heikkila, pp. 32, 16,00 euro) di Astrid Ericsson coniugata Lindgren (Vimmerby, 14 novembre 1907 – Stoccolma, 28 gennaio 2002), scrittrice svedese, autrice di libri per bambini, come ad esempio quelli di Pippi Calzelunghe, pubblicati in oltre cento Paesi e tradotti in sessanta lingue.
Sarà un “caldo” Natale, le temperature saliranno sopra la media anche di otto, dieci gradi da Nord a Sud. Per assaporare un Natale freddo, di quelli classici, si consiglia di andare in alta montagna o di regalare e di leggere insieme a un bimbo questo delizioso libricino autobiografico redatto dalla mamma della irriverente e simpatica Pippi Calzelunghe.
Questo racconto uscì per la prima volta nel 1992 all’interno di una raccolta antologica svedese, insieme a quelli di altri grandi scrittori, ai quali era stato chiesto di raccontare il proprio Natale, e poi ristampato, nel 2021 dalla casa editrice svedese Rabén & Sjögren. Un racconto dalla valenza particolare: dopo queste pagine Astrid Lindgren non scrisse più, perché non riusciva più a battere a macchina.
“Addobbammo subito l’albero. Beh, veramente fu il papà a farlo, però io e Gunnar l’aiutammo”.
Nel secolo scorso, nel 1913, quando aveva sei anni, la piccola Astrid si accingeva a vivere il Natale più bello, circondata dall’affetto della sua famiglia. Astrid Anna Emilia Ericsson era nata, seconda di quattro figli (Gunnar, Astrid, Stina e la piccola Ingergard), a Vimmerby, nella regione dello Småland (Svezia meridionale), dove trascorse la sua infanzia nella fattoria di famiglia. Il clima familiare, suo padre si chiamava Samuel August Ericsson che spesso l’autrice ha descritto, fu molto sereno. La sua infanzia felice e spensierata a contatto della meravigliosa natura svedese fu anche la principale fonte di ispirazione per i suoi libri. Ricordiamo che fin da piccola la Lindgren amò la lettura. In queste pagine Astrid ritorna al passato, all’incanto del Natale, alle corse in slitta tra boschi fittissimi per cercare l’abete più bello, a quei preparativi del 24 dicembre, la Vigilia di Natale, che rendono l’attesa più festosa, addobbare la casa, i canti natalizi, l’amore incondizionato della nonna e il divertimento condiviso con i cugini. Aspettando di mangiare i dolci tipici natalizi e di scartare i regali, attesi per tutto l’anno, sotto l’albero di Natale, come un paio di stivali marroni, “regalo celestiale”, dono della nonna. Gesti gioiosi, sereni, che questa sera, in ogni dimora, ricca, borghese o modesta, l’importante è l’amore reciproco, saranno ripetuti, per rendere speciale e unica l’atmosfera che conduce, grandi e piccini a vivere un momento magico, quello della Santa Notte, quando nasce Gesù Bambino.
“La Vigilia è proprio una strana giornata, secondo me. È tutto un aspetta e aspetta, dalla mattina alla sera. Io e Gunnar andammo di nascosto in sala e tastammo i pacchetti nella cesta del bucato”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il mio piccolo Natale” di Astrid Lindgren per un Natale pieno di neve e gioia
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