Alle Scuderie del Quirinale una grande esposizione dedicata a Frida Kahlo, la pittrice icona della cultura messicana del Novecento, si aprirà domani 20 marzo fino al 31 agosto 2014.
“Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev’essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io”.
Lo sguardo magnetico e sofferente di Frida Kahlo (1907 – 1954) incorniciato da folte sopracciglia ci osserva dai numerosi autoritratti esposti nelle sale della Scuderie del Quirinale, punte di diamante della prima retrospettiva in Italia dell’artista, nella mostra che propone circa 160 opere tra dipinti e disegni indagando Frida Kahlo e il suo rapporto con i movimenti culturali e artistici dell’epoca.
“Dipingo autoritratti perché sono spesso sola, perché sono la persona che conosco meglio”.
Il progetto a cura di Helga Prignitz-Poda e promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione, organizzato dall’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con MondoMostre, documenta l’intera carriera artistica di Frida Kahlo riunendo i capolavori assoluti dei principali nuclei collezionistici, raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti.
“L’angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere”.
“Ha sempre rappresentato nei suoi dipinti l’espressione di se stessa, l’artista è famosa anche oggi perché non c’è nulla di finto nelle sue opere, è tutto assolutamente vero”
ha precisato la curatrice durante la presentazione alla stampa dell’esposizione che riflette tutto il mondo di Frida Kahlo. Sfilano oltre quaranta straordinari ritratti e autoritratti, tra cui il celeberrimo Autoritratto con collana di spine e colibrì del 1940, olio su lamina metallica mai esposto prima d’ora in Italia, che fa dire a Lorenza Trucchi, decana del giornalismo culturale e d’arte in Italia con la quale abbiamo avuto il piacere e l’onore di visitare la mostra,
“qui sono presenti tutti gli elementi per allontanare la malasorte...”.
Esposto anche l’Autoritratto con vestito di velluto del ’26, dipinto a soli 19 anni, il suo primo autoritratto eseguito per l’amato Alejandro Gòmez Arias con l’intenzione di riconquistarlo, dove il suo collo allungato recupera l’estetica di Parmigianino e di Modigliani. Una selezione di disegni completa il percorso espositivo tra i quali il Bozzetto per Henry Ford Hospital del 1932, il famoso “corsetto in gesso” che teneva Frida prigioniera negli ultimi, difficili anni della sua malattia e che l’artista decorò con una serie di simboli dipinti. Non mancano una serie di fotografie eccezionali, in particolare quelle realizzate da Nickolas Muray, tra le quali Frida Kahlo sulla panca bianca del 1938 diventata in seguito una famosa cover della rivista Vogue.
Ribelle, ironica, pasionaria dell’arte, anticipatrice del movimento femminista, mitico soggetto cinematografico, l’universo di Frida è fatto delle molteplici sofferenze che costellarono la sua vita, del suo amore per il pittore Diego Rivera (nella foto accanto con Frida, presente in mostra con alcune opere significative quali ad esempio: Ritratto di Natasha Gelman del 1943, Nudo (Frida Kahlo) del 1930 e Autoritratto del 1948). Attraverso lo spirito rivoluzionario, l’artista reinterpretò il passato indigeno e le tradizioni folkloriche, codici identitari generatori di un’inedita fusione tra l’espressione del sé, il linguaggio, l’immaginario, i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Allo stesso tempo Frida è espressione dell’avanguardia artistica e dell’esuberanza culturale del suo tempo e lo studio della sua opera permette di capire l’intreccio delle traiettorie di tutti i movimenti culturali internazionali che attraversarono il Messico in quel tempo: dal Pauperismo rivoluzionario all’Estridentismo, dal Surrealismo a quello che decenni più tardi prese il nome di Realismo magico. Inscindibile fu per la figlia della rivoluzione messicana (come amava definirsi la stessa pittrice) il legame arte e vita nata Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón il 6 luglio 1907 a Coyoacán (Città del Messico). Frida, affetta dalla nascita da spina bifida, fin dall’adolescenza aveva manifestato uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale ed è proprio da questo contesto che si sarebbe sviluppato il tema dell’autoritratto. Era stato ritoccando gli scatti del padre Willheilm Kahlo, ebreo, uomo semplice e simpatico, amante della letteratura, della musica e pittore emigrato in Messico dall’Ungheria, che la giovane, priva di una formazione accademica aveva iniziato la propria cultura artistica.
“A che mi servono i piedi se ho ali per volare”.
Ma era stato un terribile incidente, a soli 17 anni, a segnare l’esistenza di Frida.
“L’urto ci spinse in avanti e il corrimano mi trafisse come la spada trafigge un toro”.
Il tema principale dell’espressione artistica di Frida rimane quello dell’auto rappresentazione, che la Kahlo elabora attraverso i linguaggi protagonisti delle varie epoche in un processo in cui dimentica ogni paternità. Citiamo Autoritratto con treccia 1941, Autoritratto con scimmie 1943, Autoritratto con collana 1933, Autoritratto seduta sul letto o Io e la mia bambola 1937, Autoritratto al confine fra il Messico e gli Stati Uniti d’America 1932. Ecco l’Autoritratto come Tehuana (o Diego dei miei pensieri) 1943 nel quale l’artista si raffigura come una fedele che va in chiesa con l’abito tradizionale da Tehuana dove viene affrontata la tematica della trascendenza dell’amore.
“Ho subito due gravi incidenti nella mia vita... Il primo è stato quando un tram mi ha travolto e il secondo è stato Diego”.
Le cronache raccontano che la più grande pittrice del Novecento avesse avuto numerosi amanti di ambo i sessi tra i quali il rivoluzionario russo Lev Trosky, il poeta André Breton e Tina Modotti, militante comunista e fotografa nel Messico degli anni Venti. Frida Kahlo morì il 13 luglio 1954 nella sua città natale, Coyoacán, nella sua abitazione, la Casa Azzurra, sempre meta di visitatori, rimasta intatta per ricordare il sole e la luce interiore di un’artista alla quale nel 2001 venne dedicato un francobollo negli USA, il primo che ritraesse una donna ispanica.
“Spero che l’uscita sia gioiosa e spero di non tornare mai più”.
I libri su Frida Kahlo
Consigliamo ai visitatori di terminare il tour museale presso il bookshop delle Scuderie nel quale si possono sfogliare alcuni interessanti volumi, tra i quali:
- Jean-Marie Le Clézio, Diego e Frida, Il Saggiatore 2008.
- Alexandra Scheiman, Il diario perduto di Frida Kahlo, Rizzoli 2013
- Pino Cacucci, Viva la Vida, Feltrinelli 2014
- Il diario di Frida Kahlo, introduzione di Carlos Fuentes, Electa 2014
- Frida Kahlo. Biografia per immagini, Abscondita 2008
La mostra
- Frida Kahlo
- Scuderie del Quirinale
- via XXIV Maggio 16, Roma
- 20 marzo 2014 – 31 agosto 2014
- Ingresso: € 12 - ridotto € 9,50
- Orario: da domenica a giovedì 10-20; venerdì e sabato 10-22.30.
- L’ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.
- Info: tel. 06.39967500
Immagine: Autoritratto con collana di spine e colibrì, 1940, Olio su lamina metallica, cm 63,5 × 49,5, Nickolas Muray Collection, Austin, University of Texas, Harry Ransom Center © Banco de México, Diego Rivera & Frida Kahlo Museums, Trust, México D.F. by SIAE 2014
Foto: Diego e Frida, di Martin Munkacsi
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il mondo di Frida Kahlo a Roma
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