Il morto che non riposa
- Autore: Guy Cullingford
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: TEA
- Anno di pubblicazione: 2016
Il morto che non riposa (TEA, 2016, traduzione di H. Brinis) vanta un elemento di novità per la letteratura poliziesca degli anni Cinquanta: colui che indaga è il morto stesso.
Cosa succede allo scrittore Gilbert Worth mentre scrive una lettera al suo editore nel suo studio? Scivola nel sonno, fa incubi e quando si risveglia è…morto. Ma Gilbert non se ne va dritto nell’aldilà: la sua anima rimane nella casa. Ci mette un po’ a capacitarsi dell’accaduto e trova la cosa a tratti divertente e a tratti utile a scoprire chi lo ha ucciso.
La scrittrice e poetessa inglese Constance Lindsay Taylor sotto lo pseudonimo di Guy Cullingford, dà vita a uno dei migliori gialli mai scritti, inserendo un elemento soprannaturale: il morto indaga sulla sua stessa morte da fantasma, una novità per un poliziesco degli anni Cinquanta, espediente trito e ritrito ai giorni nostri poiché ripreso da cinema e tv più e più volte.
C’è da dire che l’autrice lo fa con un’abilità e una raffinatezza sorprendente, venando le indagini del protagonista di sottile ironia e sarcasmo irriverente.
Quando viene rinvenuto cadavere, il protagonista impugna una rivoltella e il caso viene archiviato come suicidio. Ma il nostro fantasma non ci sta e decide di investigare sulla sua morte approfittando del dono che la morte stessa gli ha concesso: l’invisibilità. Ascolta le conversazioni dei suoi parenti e ne spia le emozioni fino ad arrivare a scoprire la verità.
Imparerà molto sulle persone che lo circondano, rivelando luci e ombre, e capirà che ognuno aveva un valido movente per ucciderlo. Collegherà anche i due incidenti che gli erano capitati tempo prima e scoprirà che erano due tentativi di omicidio falliti.
I personaggi si rivelano a poco a poco attraverso le conversazioni a cui Gilbert assiste, confidenze e sguardi. Scopre che sua moglie Sylvia ha un debole per un amico di famiglia, Toby Kent. Il figlio maggiore Robert non ha intenzione di percorrere la strada che aveva in mente per lui la famiglia, ma decide di prendere i voti e di sposare Rosina Peck per rimediare all’onta di cui l’ha macchiata proprio il padre, Gilbert. Rosina, difatti, oltre che la sua segreteria, era la sua amante. Fatto questo che aveva piuttosto indignato la figlia minore Juliette, anima gentile e timida. Il figlio Julian, invece, è leggero e sventato e vuole seguire le orme del padre e diventare uno scrittore.
A completare la rosa dei personaggi vi sono Harry Stein, l’editore al quale Gilbert stava scrivendo appena prima di morire, e i domestici.
Oltre a capire e studiare le persone che gli erano più vicine, Gilbert durante l’indagine fa una riflessione anche su se stesso e su ciò che era stato in vita: intraprende un percorso tutto personale di consapevolezza delle sue colpe e della punizione che ne è conseguita.
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