Il nero e l’argento
- Autore: Paolo Giordano
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
Dopo l’incredibile successo de La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano, al suo terzo romanzo, racconta di un matrimonio giovane e della malattia della tata, la signora A.
Paolo Giordano, classe 1982, è diventato famoso in parecchie zone del mondo con il libro vincitore del Premio Strega 2008, che poi è diventato anche un film, di grande successo. Tutto ciò che toccava diventava oro e a ventisei anni era già una star della letteratura.
E’ arrivato poi il secondo libro, Il corpo umano, che ha celebrato Giordano come il vero romanziere del nostro tempo.
Due cose sono cambiate con questo terzo volume:
- la casa editrice: è la prima volta che pubblica con Einaudi, in precedenza i suoi libri sono usciti con Mondadori
- la lunghezza: questo è un romanzo breve che supera di poco le cento pagine.
I personaggi che incontriamo sono una giovane coppia, l’io narrante e Nora, il figlio Emanuele e la signora A., che vigila sulla famiglia: fa le faccende domestiche, va a fare la spesa, cucina, stira, sta sempre con il suo Emanuele. Scrive Giordano:
"La signora A. era la sola vera testimone dell’impresa che compivamo giorno dopo giorno, la sola testimone del legame che ci univa. Senza il suo sguardo ci sentivamo in pericolo".
Una coppia fragile: lui sempre all’Università, Nora che passa il suo tempo tra il figlio e collaborazioni di lavoro, hanno un rapporto simbiotico con la domestica, una donna semplice, che difficilmente compra un vestito, delle scarpe. Da quando è rimasta vedova, la signora A., non ha più voglia di sembrare una donna curata e vestita con gusto, tanto che Nora deve costringerla ad andare dal parrucchiere.
Ecco la disgrazia: la signora A., che non ha mai fumato e ha fatto una vita sobria e senza eccessi, si ammala di tumore polmonare.
Per la famiglia è uno choc, i due sposi sono atei, ma ritengono sia caduta un qualcosa di "miracoloso in negativo", per togliere certezze, per vedere Emanuele senza la "tata".
La donna inizia un ciclo di chemioterapia, stranamente non perde i capelli, la malattia non sembra andare in remissione. Tutto è perduto.
I due sposi non si toccano più, non hanno più voglia di fare l’amore, la malattia della loro donna di servizio li rende asessuati, tremuli, insicuri, sono ancora innamorati?
La donna A., che viene chiamata Babette come la cuoca del film omonimo, non può più fare i servizi di una volta. Si chiude in casa, poi va da una cugina a morire. Il lutto di Babette è una disgrazia per i due giovani sposi che soffrono come se avessero perso un parente stretto.
"Il cancro della signora A., un solo grumo infinitesimale di cellule riottose che si erano moltiplicate senza sosta fino a diventare evidenti, eravamo, a dispetto delle nostre speranze, insolubili l’uno nell’altro".
Con Il nero e l’argento assistiamo all’infelicità di un matrimonio che non trova una soluzione.
Questo libro di Giordano, che per la prima volta tratta di matrimonio nei suoi libri, assomiglia per taglio stilistico e contenuti a un romanzo di Agota Kristof.
Una scrittura densa e ansiosa, che non si dimentica facilmente.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il nero e l’argento
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