Il nido di Cynthia D’Aprix Sweeney

Cynthia D’Aprex Sweeney racconta ne “Il nido”, con tono pungente, una storia paradigmatica: il rapporto tra fratelli quando c’è di mezzo un’eredità, quando all’affetto si mescolano risentimenti che hanno radici lontane e il legame di sangue è minato da gelosie e interessi economici. Infatti si trattava di

“(…) tentare una minuscola strategia per arrivare ad un accordo sulla spaventosa somma di denaro che insistevano a chiamare ‘il Nido’, (…). Non riusciva a capire come un gruppo di adulti potesse usare quella parola in totale buonafede senza riuscire a cogliere la perversa metafora che conteneva, né quanto fosse responsabile del loro comportamento disfunzionale come individui e come gruppo”.

Siamo a New York. “Il nido” narra la storia dei fratelli Plumb, ovvero Leo, Jack, Bea e Melody, il cui padre, forse per farsi perdonare loro la “scarsa accoglienza e la scarsa affettuosità”, lascia in eredità il Nido, un fondo fiduciario vincolato al compimento dei quarant’anni della figlia più giovane, Melody. Il Nido è per tutti loro di importanza fondamentale, al punto che

“Dopo il Nido, ci sarà la pace nel mondo! Dopo il Nido, gli storpi cammineranno e i ciechi torneranno a vedere!”.

Apparentemente, è tutto normale, se non fosse che Leo, il primogenito, genio e sregolatezza ha guadagnato e sperperato, creato e distrutto; Bea, promettente scrittrice, ha legato il proprio destino a quello del fratello maggiore; Jack ha fatto la bella vita, per poi trovare un compagno stabile e la piccola Melody, la meno dotata, si è sposata con un uomo comune e ha dedicato tutta la propria vita a crescere, male ed in pessimo stato, le due sorelle gemelle.
Tutti hanno sperperato, hanno dissipato ogni bene in inganni e bugie. Ecco l’amara sorpresa: il nido è stato saccheggiato, in gran parte utilizzato per mettere a tacere uno scandalo che ha coinvolto uno di loro, il più affascinante ed inaffidabile: Leo. E allora:

“Erano scesi in campo, ormai. I generali sanno quando tener duro e quando eseguire una manovra strategica, quando ritirarsi e quando avanzare. Loro erano in guerra!”.

I Plum sono viziati, scarsamente consapevoli della loro realtà, spesso sono arroganti e antipatici, ma a far loro da contraltare hanno una serie di comprimari che riescono ad arginare tutti i loro disastri. L’incastro è perfetto.
Un romanzo elegante, dissacrante, amaro ma capace di momenti di grande tenerezza. Una trama complessa, giocata su più piani temporali e sulla particolare introspezione psicologica dei personaggi. Una gran bella storia familiare, recentemente balzata in avanti nelle classifiche dei libri più venduti.