Il nome giusto di Sergio Garufi

Milanese del 1963 al suo primo romanzo, Sergio Garufi ha fatto centro con "Il nome giusto, pubblicato nel 2011 dalla casa editrice Ponte alle Grazie. L’amore per i libri, la sua capacità di mischiare autobiografismo e fantasia, attualità e cultura letterario-accademica, Milano e Roma, infanzia e maturità, famiglia e amori, ma soprattutto libri, hanno prodotto un romanzo brillante, piacevole a leggersi, intelligente e pieno di spunti diversi con cui fare i conti.

Il protagonista non ancora cinquantenne muore in un incidente a Roma, al largo Trionfale, quartiere Prati. Il suo spirito abbandona il corpo, ma continua a girovagare per il quartiere, soffermandosi in particolare sulla libreria dell’usato di Lino, a cui la sorella si è affrettata a vendere in blocco l’intera sua biblioteca. La storia segue con gli occhi del protagonista-fantasma il destino di quei libri, le case in cui finiscono, i nuovi proprietari, la storia del loro acquisto, le ragioni di quella scelta. Ecco allora che l’io narrante ricostruisce pian piano tutta la sua vita, dall’infanzia a Milano negli anni ’70, i suoi complicatissimi rapporti con genitori e fratelli, i fallimenti dei suoi amori, fino all’incontro con Anna, madre adottiva di Yulhan, del quale sogna di diventare padre, amando moltissimo la madre: un sogno infranto dalla morte repentina e improvvisa.

In realtà il romanzo, pur disegnando una trama, vuole raccontarci l’amore per la storia dell’arte, per l’antiquariato, per la letteratura, per la cultura umanistica; insieme ci racconta di una vita spezzata, di una serie di fallimenti, in un’Italia imbastardita e involgarita da rapporti conflittuali, violenti, ferocemente aggressivi. Giriamo anche noi, come il protagonista, per le strade del quartiere romano di Prati, ci fermiamo a prendere il caffè nei bar celebri, attraversiamo vie e piazze note, eppure sembra di trovarsi in un luogo sconosciuto, tanto è complesso e fantasioso lo sguardo con cui ogni cosa viene osservata e descritta. Il Villaggio Olimpico diviene quasi un luogo magico, mentre ci appaiono più reali e concreti gli autori che vengono citati perché frequentati e amati davvero. Un romanzo d’esordio, un autore da seguire con attenzione.

Un uomo qualunque e al contempo speciale, com’è speciale e qualunque la vita di ogni lettrice e lettore: segnata dall’amore per la letteratura come chiave profonda di comprensione dell’esistenza e del mondo, dalla convinzione riposta che non siamo noi a leggere i libri, ma i libri a leggere noi. (Note di copertina)