Il nuovo abbecedario russo di Katia Metelizza

Il nuovo abbecedario russo di Katia Metelizza è una spassosa descrizione degli usi e costumi della Russia attuale. Passando attraverso la trattazione di specifiche tematiche è possibile analizzare cosa sia successo e cosa stia succedendo nell’ex Unione Sovietica, dopo l’accordo di Belavezha. Difatti di colpo questo Stato si è trovato di fronte un nuovo modo di vivere e pensare, ma dopo anni di comunismo non è sempre semplice cambiare la propria formazione culturale.
Molte sono le cose che sono state cancellate, molte persone sono diventate povere, altre molto ricche. Si è passati da disoccupazione zero a un vero mercato del lavoro con i relativi pro e contro. Ma la tradizione è pur sempre tradizione e, in quanto tale, radicata. Qui la questione diventa ancora più complessa in quanto alcuni usi e costumi forse occorre ricercarli anche nella Russia pre Unione Sovietica.

Insomma un bel casino soprattutto se vogliamo delineare un’idea di identità russa, tanto ricercata quanto mai difficile da definire, se non impossibile, per chi non ha vissuto il passaggio.
Ecco quindi che forse per un esterno il modo migliore per cercare di entrare in questa realtà potrebbe essere quello della quotidianità, proprio come ci propone di fare Katia Metelizza.

Con ironia e talvolta con tono irriverente l’autrice mette in evidenza le stranezze di una popolazione che ha vissuto questo passaggio dall’Unione Sovietica alla Russia. Caratteristiche proprie di questo popolo come il brano sulla cessazione della fornitura di acqua calda, o come l’amore per l’aringa. Ma se ci spingiamo oltre, la cosa interessante è che alcune situazioni possono valere anche a casa nostra. Si veda ad esempio il brano sul frigorifero, sul conto in banca, sul supermercato.

Una spassosa lettura che ci permette di capire meglio una popolazione di cui forse non sappiamo tanto, ma che offre al tempo stesso diversi punti di approfondimento sulla condizione umana in generale.