Il palazzo delle ombre di Maxence Fermine

L’autore di “La trilogia dei colori”, Maxence Fermine, ci narra la storia di Nathan Thanner, proprietario di un negozio di marionette artigianali, protagonista di "Il palazzo delle ombre". La vicenda, scritta sotto forma di diario, è ambientata a Parigi tra il 1960 e il 1961. Il protagonista riceve un’inaspettata lettera da parte del padre che non vede da molti anni. Nella lettera ci sono le ultime volontà di Hugo Thanner, scritte poco prima di suicidarsi.
Nathan è l’unico erede di una villa, il palazzo delle ombre, che sembra essere infestata da presenze che portano lentamente i proprietari a soffrire di depressione fino a spingerli al suicidio. Il possesso della dimora da parte di Nathan, però, prevede che debba soddisfare due clausole: la casa non potrà essere venduta prima di dieci anni e che sia onorato il contratto stipulato dal padre con la casa editrice “l’editions du Diable”. Il padre di Nathan, famoso autore del celebre Manoscritto del Diavolo, non ha rispettato il contratto con il suo editore che prevedeva la consegna di un ultimo scritto.

Nathan inizia così la ricerca del manoscritto, una ricerca che lo porterà a scoprire dettagli della sua infanzia rimasti nascosti da troppo tempo fino a svelare i misteri legati alla sua famiglia e alla casa che sembra dotata di vita propria.
È un romanzo che spiazza partendo come una storia velata di paranormale per poi dissipare i suoi misteri in una saga familiare che si dipana a partire dai primi anni del Novecento in una Parigi meravigliosamente resa. Le descrizioni dei luoghi sono ben fatte, il lettore si immerge in vicoli e botteghe sospese nel tempo. Alcuni dei protagonisti non sono ciò che sembrano, vittime delle circostanze, di eventi di cui sono solamente delle pedine.
Alcuni personaggi, come ad esempio la compagna di Hugo Thanner negli ultimi anni di vita o il suo amico antiquario, hanno un ruolo troppo marginale. Potevano essere usati per spiegare al meglio gli innumerevoli fatti raccontati nelle ultime pagine.
La scrittura è molto fluida, consigliato a chi ha un weekend libero da passare in compagnia di un buon libro.