Il passo più lungo
- Autore: Dario Lessa
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2023
Il passo più lungo (Giraldi Editore, 2023) è forse un testo teatrale, una sceneggiatura, scrive Aldo Baglio nella prefazione al libro, indubbiamente un film cartaceo, con il protagonista Paolo, uno di noi, che pretende di vivere la propria vita, e al quale è impossibile non affezionarsi.
Voleva forse scrivere la trama di un film il nostro autore ed è invece uscito un entusiasmante e coinvolgente romanzo, dal 30 ottobre nelle librerie.
É stato un piacere per me leggere il nuovo lavoro di Dario Lessa; averlo ritrovato dopo tutti questi anni, da quando mi conquistò con il suo Confessioni (Edizioni Leucotea, 2012).
Nato a Monza nel 1971, ex insegnante, è giornalista redattore per riviste nazionali, presidente dell’associazione culturale “Hemingway & Co.”, ed organizza eventi artistici soprattutto letterari e cinematografici tra cui il “Monza Book Fest”.
In Confessioni il protagonista Leo si confessa denudandosi dei suoi indumenti e ponendo sotto processo i suoi pensieri, i suoi successi e i suoi fallimenti nel tentativo di cercare i suoi “demoni mascherati” ai quali aveva affidato la sua anima.
Ne Il passo più lungo la vita del protagonista viene scombussolata da un imprevisto che segnerà un nuovo corso. Una lettura che conquista dalla prima pagina, pone riflessioni e domande, e ci rende partecipi alla vicenda di un uomo che sogna come noi, al quale siamo accanto nella sua scelta più importante.
Ogni lunedì mattina Paolo si reca al lavoro percorrendo in treno gli stessi luoghi, rincontrando gli stessi pendolari, chiedendosi ogni volta chissà se sono felici ognuno verso il proprio destino. Guarda il suo viso riflesso nel finestrino, canticchiando tra sé e cercando di far passare velocemente in quei venti minuti di viaggio, il puzzo dei sedili, l’odore acre dei binari. Nel lavoro si immerge a capofitto tra consegne e scadenze, ormai da venticinque anni.
Ha la faccia con rughe profonde, quella della vita di un uomo di sessant’anni, e il viso scavato. I capelli sale e pepe hanno una forma senza forma...gli occhi sono azzurri come l’acqua azzurra e acqua chiara cantata da Battisti.
Laura lo trova noioso e la loro convivenza è da tempo diventata incostante, fluttuante, come sulle montagne russe.
Al solo pensarci ritornano i suoi pensieri scomodi, quella sensazione di volere un cambiamento, un diversivo. E poi ecco che arriva la sentenza del tribunale: ha perso la causa contro chi lo aveva imbrogliato e dovrà risarcirlo. Stavolta si sente davvero in trappola. Non riesce ancora a capacitarsi di quello che gli è successo, è come un braccato e vorrebbe darsi alla fuga.
È una questione di autoconservazione e sopravvivenza.
Nella sua mente emergeranno i ricordi della sua passione per il mare, del viaggiare sulle onde che comportava uno stato mentale filosofico nell’affrontare la vita: in silenzio ascoltando i pensieri. Si fa largo l’idea di comprare una barca e navigare fino ai limiti del mondo. Vendere tutto per iniziare un viaggio senza meta. Un sogno oppure l’occasione che stava aspettando? Con la sua barca “Ipazia”, nome simbolo della libertà di pensiero, andrà per mare ad affrontare la vita, o quello che ne rimaneva di essa. Sente di essere un Paolo differente da quello di sempre.
Non ricorda da quanto tempo non provava una sensazione simile.
La sua disavventura sarà artefice dell’inizio di un’altra vita, quella che aveva sempre desiderato e il primo tramonto, dai colori di un quadro davanti ai suoi occhi, era la visione del suo cambiamento. Francia, Sardegna, Spagna e Portogallo, lui cresciuto a pane e Pessoa quante volte aveva fantasticato quel viaggio a Lisbona!
Voglio sfruttare il tempo che ho a disposizione che pare tanto abbondante e invece è un prolungato presente privo di certezze.
Con la sua casa viaggiante, l’essenziale, affronterà i venti contrari dialogando con essi, il mare grosso e pieno di schiuma, sarà accompagnato da pensieri variopinti sulle coste dell’Europa e nelle acque dell’oceano in tempesta, con le sue onde alte che trascinano giù ogni cosa.
Il passo più lungo è un romanzo che emoziona con il suo viaggio fisico e interiore che vorremmo accadesse anche a noi. Chi non cambierebbe la propria vita senza più emozioni ed entusiasmo, lasciandosi alle spalle la monotonia di un lavoro o di una relazione non più felice?
È pur vero che i cambiamenti spesso non sono determinati dalle nostre scelte, la vita a volte ci mette con le spalle al muro, ma quanto è desiderabile la libertà di decidere ciò che si vuole? Quanto può essere motivata e coraggiosa la conquista della propria libertà intellettuale?
Il passo più lungo
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