Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber

Un titolo significativo e di grande forza emotiva come il romanzo che presenta: il cremisi è un rosso intenso, scarlatto, sinonimo di passione e sensualità come la passione che plasma l’immagine di Sugar; il bianco simboleggia la purezza ma anche la redenzione, quella che la protagonista cerca nei suoi pensieri più intimi ma con disarmante sincerità.

Ambientato in una Londra ottocentesca, quello di Sugar è un viaggio lungo e impervio, ma affrontato con coraggio e ammirevole determinazione per risollevare la sua sorte, quella di una giovane prostituta privata di un’adolescenza e costretta dalla sua stessa madre a vivere un’esistenza di degrado e miseria. Sugar riuscirà a riscattare l’indigenza in cui vive e ad ascendere alle classi alte della società vittoriana, grazie alla sua determinazione ed alla costante presenza di un’altra figura chiave nell’intera narrazione, il ricco proprietario d’industria William Rackhman.

Non è una storia d’amore quella che si dispiega tra le pagine di questo libro, è semmai la storia di un’eroina positiva dotata di una cultura profonda e di una straordinaria forza emotiva che attinge dal suo vissuto e che ne fanno il punto cardine dell’intera narrazione.
Come una steadycam che segue i personaggi in ogni loro movimento, Faber ci trascina tra i viottoli bui e malfamati di una Londra antica e minacciosa, tra i segreti e i pensieri più intimi dei personaggi arrivando a descriverne minuziosamente dettagli e atti corporali ma mantenendo sempre, in un’abilissima performance di scrittura, una limpidezza e candore tali da ammaliare il lettore e tenerlo incollato agli intrecci romanzeschi fino all’ultima pagina.

Come un bolero in un’ascesa musicale, la narrazione si snoda in un ritmo via via più incalzante che avvolge i personaggi in un crescendo di passione, in cui immagini, giochi di vocaboli e lessico sapientemente costruito, contribuiscono a creare uno stile narrativo unico ed impeccabile.
Lo stile inconfondibile di Faber si fa eclettico grazie all’imperversare per l’intera narrazione di un espediente tecnico magistralmente utilizzato e riuscito, una voce fuori campo quasi fosse un monologo dell’autore, che si infiltra nella mente del lettore e lo conduce a sé, rendendolo sempre più partecipe della storia narrata.

Pubblicato in Italia da Einaudi, Il petalo cremisi e il bianco rappresenta un capolavoro nell’universo visionario di Michel Faber, tradotto in 22 paesi e acclamato in tutto il mondo come un romanzo epico, capace di toccare le corde più profonde dell’intimità umana, e per il quale l’autore ha impiegato dieci anni di scrittura e documentazione, al fine di riproporci un’immagine magistralmente intensa e fedele di una Londra vittoriana di fine Ottocento.
Faber riesce in un’impresa colossale: dar colore a delle parole e forma a delle immagini, che nate nella sua testa prorompono con forza nella nostra vita, per strapparci dalla nostra quotidianità e immergerci con grande maestria in un’atmosfera quasi fiabesca.