Il più bel giorno di Lisa di Fabiola Abate

Il più bel giorno di Lisa è il romanzo di esordio di Fabiola Abate, appena pubblicato da Edizioni Leucotea di Sanremo.
Lisa è una ragazza nata negli anni ‘60 in una famiglia originaria del sud, di origini modeste e dai forti valori famigliari. Magico il rapporto con il nonno siciliano che capisce la bambina in ogni sua manifestazione di creatività, mentre è conflittuale il rapporto con un padre rigido ed esigente, di indole buona ma incastrato in una realtà di rivalsa economica e individuale tipica dell’epoca.
Quale sarà il più bel giorno di Lisa? Il titolo scelto dall’autrice aleggia nella trama che spazia dal 1967 al 1976, in una periferia romana che, senza quasi mai nominarlo, ha il mare come fondale.
Con piccoli richiami anche agli anni della guerra e del dopoguerra che avevano interessato i nonni e i genitori della ragazza, il titolo ci rammenta la possibilità che nel breve tratto di vita di Lisa narrato, dall’infanzia all’adolescenza, ci sia stato il suo più bel giorno, in assoluto.
Eppure, di giorni lieti se ne incontrano, come anche di serate cariche di tristezza e rabbia, in un alternarsi di pensieri intimi e accadimenti che nello svolgersi del racconto si rifanno anche al contesto sociale italiano dell’epoca.
Alcuni oggetti di arredamento, i battibecchi tra fratelli, accessori e capi di abbigliamento, i Beatles e i grandi cantautori italiani, conducono il lettore in una piacevole e, a tratti, malinconica rievocazione di ciò che è stato il passato per moltissimi coetanei di Lisa, soprattutto in ambito interiore e famigliare.
Culturalmente i giovani in quegli anni sperimentavano la possibilità di una rivoluzione sociale, Lisa fa parte di quella generazione, tuttavia, lei è la protagonista di un altro tipo di rivoluzione – universale e senza tempo - molto più inconsapevole e che, complice un nonno straordinario che incarna il punto di forza della narrazione, raggiunge la sua realizzazione dopo alcuni drammatici eventi.
Il nonno Tore è un personaggio strepitoso, saggio e sovvertitore di luoghi comuni, un uomo che a conti fatti nasce a fine Ottocento, impregnato di valori autentici e nello stesso tempo estremamente umano e precursore di una modernità illuminata, qualità che spesso uomini e donne dell’inizio del secolo scorso custodivano dentro, in contesti non certo incoraggianti.

Come in un romanzo di formazione la scrittura è scorrevole, candida e impetuosa al tempo stesso, ed è facile identificarsi proprio per questa comunione di intenti e memorie, il ritmo è pacato consono alla storia che si sta raccontando che non ha l’obiettivo di stupire con colpi di scena bensì di portare alla luce una verità profonda, il cui riconoscimento è vitalità e leggerezza.
La descrizione accurata degli oggetti e degli ambienti, infatti, riporta alla memoria qualcosa di impalpabile ma efficacemente reale, che è appartenuto a un’epoca in modo semplice e potente, così come naturale e potente è la scoperta che Lisa farà, che la riguarda e ci riguarda. Tutto fa partecipare il lettore, attivamente, alle emozioni degli stessi personaggi, fino a un finale che è messaggio di rinascita.
Il più bel giorno di Lisa è tutto da scoprire e custodire, buona lettura e condivisione!