Il più crudele dei mesi. Le indagini del commissario Armand Gamache di Louise Penny

Dei diciannove libri della serie Le indagini del commissario Armand Gamache dell’autrice canadese Louise Penny, ne sono stati pubblicati nove, l’ultimo dei quali, Il più crudele dei mesi (Einaudi, 2024), è in realtà il terzo in ordine cronologico.
Come nei precedenti, il lettore viene trasportato fra gli idilliaci luoghi che caratterizzano Three Pines, un piccolo villaggio del Québec, e nei ritmi peculiari della sua comunità, con i personaggi che abbiamo imparato a conoscere: la coppia di artisti Clara e Peter; la poetessa locale Ruth Zardo, con le sue battute pungenti; Gabri e Olivier, che nel suo bistrot e negozio di antiquariato dispensa café au lait, croissant appena sfornati, chiacchiere, compagnia e gentilezza; Monsieur Béliveau nel suo emporio, Sarah nella sua boulangerie, la libreria di Myrna e, naturalmente, la vecchia casa degli Hadley, teatro di un omicidio, di un rapimento e di un tentato omicidio.
Nell’abitazione dove hanno abitato anche degli assassini, nel pieno del periodo pasquale, viene organizzata una seduta spiritica perché possa essere liberata da malefiche presenze.
Qualcosa, però, va storto, visto che durante il rituale una donna, Madeleine Favreau, viene spaventata a morte.
È proprio per capire se si sia trattato di una morte naturale o piuttosto di un omicidio che le indagini vengono affidate all’ispettore Armand Gamache della Sûreté du Québec.

Louise Penny riesce a mantenere la narrazione in equilibrio fra i due misteri che riguardano, il primo, il caso su cui indaga Gamache, con un insieme di intuito e di intelligenza, segnato da rivelazioni e indizi progressivi, il secondo, la campagna diffamatoria di cui lo stesso ispettore e la sua famiglia sono oggetto: una “spia” sta lavorando per boicottare gli esiti positivi della sua azione investigativa.
L’autrice si rivela particolarmente capace non solo nel descrivere i lati più oscuri e i segreti di una piccola comunità, ma anche nell’evidenziare le fragilità di Gamache, le sue battaglie con l’autorità e la sua tendenza a proteggere sia i membri della sua famiglia, sia i membri della sua squadra: l’epilogo è teso e carico di emozione.

Alla luce di queste considerazioni, nessun titolo sarebbe stato più appropriato del noto verso iniziale del poema La terra desolata di T. S. Eliot, Aprile è il mese più crudele: non si tratta, infatti, di una primavera all’insegna del rinnovamento che caratterizza il risveglio della natura dal torpore invernale, ma di un aprile “crudele”, che mette l’uomo davanti alla propria condizione di precarietà e all’infinito ciclo di morte e rinascita.