Il pontile sul lago di Marco Polillo

Il mondo dei gialli e dei thriller è per lo più in mano ad autori stranieri, siano essi inglesi, americani, svedesi. Ma ecco apparire sulla scena del crimine un autore "nostrano" o meglio italianissimo con un romanzo costruito con una maestria difficile a incontrarsi. Si tratta de "Il pontile sul lago" di Marco Polillo, pubblicato nel 2011 da Rizzoli.

"Mio padre è morto. Assassinato. Può venire a darmi una mano?" Era stato questo l’esordio e Zottìa aveva risposto che sì, certo, ma se intanto gli avesse potuto anticipare qualcosa...

Non è tutto. L’omicidio del professor Vattuone sul pontile del lago avviene di venerdì, mentre di sabato pomeriggio si verifica un tentato omicidio ai danni di un giovane praticante, collaboratore del più anziano e affermato avvocato Favinio. Due fatti del tutto inaspettati in una cittadina tranquilla qual è Orta.

E così, in soli cinque giorni, il vicecommissario Enea Zottìa detto "Baffo" si ritrova a far la spola in auto tra Milano e Orta, in provincia di Novara, dove incontrerà una variegata umanità di persone, vive o defunte, che gli terranno compagnia fino alla soluzione del giallo.

Il quarto capitolo, "Domenica", è semplicemente meraviglioso per la ricchezza delle situazioni e delle descrizioni in un gioco sapiente di rivelazioni e scomode verità. Zottìa, cognome poco comune e soggetto a continue storpiature, si dimostra "un poliziotto di prim’ordine, un gran romantico, un piccolo grande Gatsby", come lo definisce il critico Antonio D’Orrico sulla striscia in copertina. Da leggere.

Infine, da piemontese e conoscitrice dei luoghi, rivolgo un invito a trascorrere qualche ora (o addirittura un intero week-end) sulle rive del lago d’Orta.
In particolare Orta e l’isola di San Giulio sono davvero un posto magico, meta di un turismo non di massa, attento alla bellezza dei luoghi, alla buona tavola, allo shopping di qualità.
Da visitare.