La Divina Commedia di Dante Alighieri, poema allegorico scritto in versi, di straordinaria bellezza e profondità, a distanza di oltre sette secoli resta un libro attualissimo, utile per comprendere il nostro incerto presente. Ecco perché a 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, Aldo Cazzullo continua il suo viaggio attraverso l’Italia in compagnia di Dante Alighieri con questo secondo volume, ispirato dal Purgatorio: Il posto degli uomini. Dante in Purgatorio dove andremo tutti (Mondadori 2021, collana “Strade blu”, pp. 288).
Il primo volume, A riveder le stelle (Mondadori 2020), che ha superato le 250mila copie, era dedicato all’Inferno dantesco; nel secondo volume lo scrittore e giornalista Aldo Cazzullo rivolge il suo sguardo al Purgatorio, il luogo dove il tempo, a differenza che sulla Terra, non avvicina alla morte, bensì alla salvezza. Il Purgatorio, che divide Inferno e Paradiso, “il posto degli uomini”, dove andremo tutti.
A riveder le stelle è anche il titolo dello spettacolo portato in scena e in televisione dall’autore insieme al cantautore fiorentino Piero Pelù.
Il posto degli uomini: il Purgatorio
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Nel nuovo libro dedicato al mondo che porta alla salvezza, Cazzullo spiega ai lettori la visione del Purgatorio per Dante. Il Purgatorio è il mondo dei colori: l’Inferno è il buio, il Paradiso è luminoso; il Purgatorio è sempre cangiante.
Il Purgatorio non è un abisso, è una montagna, che si innalza sino al cielo della Luna, il primo cielo del Paradiso. Sorge dall’oceano australe, agli antipodi di Gerusalemme, e in cima ha il giardino dell’Eden, simbolo dell’innocenza, dove le anime torneranno dopo essersi purificate nell’ascesa. Inoltre il Purgatorio non è un Inferno alleggerito, è il contrario dell’Inferno. Nel Purgatorio non ci sono le tenebre, splende il sole. Non ci sono diavoli torturatori, volano gli angeli. Non si scende, si sale. Non si sentono lamenti, gemiti, bestemmie, ma canti, salmi, melodie.
Ed è la musica che scandisce le tappe del viaggio. Qui gli spiriti chiamano il poeta “frate”, cioè fratello. Nel Purgatorio il tono medio non è la disperazione ma la speranza. Quindi il Purgatorio è un bel posto.
“Il nostro posto, e pure quello di Dante: convinto di dover espiare il peccato di superbia”.
Per dare l’idea che sia davvero un bel posto, Dante paragona di continuo il Purgatorio a quello che proprio lui ha definito il Bel Paese: l’Italia. Il paesaggio è lo stesso che il poeta ama. Le pareti della montagna sono scoscese come quelle della Liguria, come la Pietra di Bismantova, come la rocca di San Leo, mentre la luce che attraversa il fumo dell’ira è la stessa che dissolve la nebbia sull’Appennino. Se è vero che i personaggi che Dante incontra nel Purgatorio sono pur sempre peccatori, tra loro ci sono gli uomini più potenti del tempo, oltre agli artisti più grandi e figure femminili indimenticabili.
Il Purgatorio è il posto degli uomini anche perché, come tutti noi abbiamo amaramente sperimentato negli ultimi due anni, il Purgatorio può essere anche qui, sulla Terra. La pandemia da Covid–19 ha messo ciascuno di noi di fronte alla prova della vita. L’importante adesso non è dimenticarla ma superarla, certi che deve rappresentare non il punto basso, ma il punto alto del nostro ciclo. Quindi pure per noi è arrivato il momento di asciugare le lacrime, di ripartire
“consapevoli che il peggio è alle spalle e il meglio davanti agli occhi, e di sentirci come si sente Dante in cima alla montagna del Purgatorio: Puro e disposto a salire a le stelle”.
Ed è questa la straordinaria attualità della Divina Commedia redatta dal poeta che inventò l’Italia.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il posto degli uomini”: prosegue con un secondo libro il viaggio di Aldo Cazzullo nella Divina Commedia
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