Il processo Mitford
- Autore: Jessica Fellowes
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2020
Il processo Mitford (Neri Pozza, 2020, traduzione di Alessandro Zabini) è il quarto episodio della serie I delitti Mitford. Sei sorelle, una vita di misteri, della scrittrice inglese Jessica Fellowes.
Come i precedenti – L’assassinio di Florence Nightinghale Shore (2017), Morte di un giovane di belle speranze (2018) e Scandalo in casa Mitford (2019) – è ispirato a un omicidio realmente accaduto, inserito in una trama ricca di intrighi, passioni e tradimenti, e ha come protagoniste le leggendarie sorelle Mitford.
L’originale contesto scelto per questa nuova avventura di Louisa Cannon, ex domestica in casa Mitford, ora iscritta a un corso di stenografia e appena convolata a nozze con il sergente investigativo Guy Sullivan, è quello di una lussuosa nave durante il viaggio che, nel giugno del 1933, porterà Lady Redesdale con le figlie Diana e Unity in Italia e in Grecia.
Dopo che i Mitford, invitati al matrimonio di Louisa, sono riusciti a condizionare anche questa giornata, Nancy, la primogenita e scrittrice affermata, vorrebbe allontanare Diana – ormai sull’orlo del divorzio – da Sir Oswald Mosley, il suo amante, rimasto vedovo da poco.
Per raggiungere il suo scopo, chiede a Louisa di accompagnare la madre e le sorelle nella crociera di tre settimane il cui itinerario prevede una sosta nei porti più suggestivi del Mediterraneo.
Anche se non è più la cameriera personale di Diana, potrebbe esserlo per Lady Redesdale, in una sorta di “vacanza pagata”, ma Louisa, pur a malincuore, perché allettata dalla proposta, rifiuta in modo cortese ma deciso:
“Non sarebbe stata una serva mai più, mai, neppure per mille sterline al giorno, nemmeno per tutte le crociere del mondo”.
La donna, però, si sente costretta a tornare sui suoi passi e ad accettare l’offerta di Nancy. Il governo britannico, infatti, per la sicurezza dell’intera nazione, le chiede di sorvegliare Diana Guinness e Unity, le due sorelle Mitford più “controverse”, entrambe iscritte all’Unione britannica dei fascisti, il principale movimento fascista fondato proprio da Oswald Mosley l’anno prima, nel 1932, in concomitanza con l’ascesa del nazionalsocialismo in Germania e del fascismo in Italia.
Dovrà spiarle, leggere la loro corrispondenza, carpire informazioni legate ai movimenti dell’amante di Diana.
Proprio come qualcuno aveva temuto – Unity spiega a Louisa che “Il vero motivo per cui Lady Redesdale non vuole che ci accompagni è perché pensa che tutte le volte che sei con noi qualcuno commette un omicidio” – a bordo della Princess Alice un uomo viene ucciso in circostanze che fanno pensare a un atto passionale. Joseph Fowler – un tipo rissoso, marito dell’affascinante quanto irrequieta Ella – viene orrendamente aggredito nella sua cabina con un mazzuolo.
Fortunatamente, Guy, il marito di Louisa è salito a bordo a Livorno per farle una sorpresa e, poiché la nave si trova ora a più di dodici miglia dalla costa e l’aggredito è un cittadino britannico, in assenza di altri agenti di polizia, sarà lui a dover condurre l’indagine.
Dopo aver individuato il colpevole – non senza rischi e difficoltà – e averlo consegnato alle autorità italiane dopo lo sbarco a Roma, la vicenda ha un seguito in patria, dove, nel maggio del 1935 nel primo tribunale, il più famigerato e terrificante dell’Old Bailey, nel centro di Londra, si svolge il processo al quale partecipa, come assistente del primo avvocato della difesa, anche Tom Midford, più giovane, “più sobrio e più tranquillo delle sorelle”.
Al banco degli imputati sfilano tutti coloro che sono stati coinvolti nell’indagine sull’omicidio a bordo della Princess Alice, di cui si dibatterà e si parlerà a lungo.
Anche dopo il suo matrimonio, la vita di Louisa è inestricabilmente intrecciata alla famiglia Mitford. Il suo ruolo, in questa vicenda particolarmente intricata, è molto delicato: conosce informazioni che non può condividere con nessuno, soprattutto con il marito, per non esporre entrambi alla rappresaglia di forze che sa essere tenebrose.
Inoltre, è più coinvolta di quanto chiunque possa immaginare. Per portare a termine questa missione, ha rischiato tutto: il rapporto con il marito, la carriera, la stima che ha di se stessa e ora…
“Non poteva fare altro se non sperare disperatamente che quando la sofferenza si fosse finalmente dissolta, il suo amato Guy le sarebbe stato ancora vicino”.
Sebbene faccia parte di una serie, Il processo Mitford può essere letto come un libro a sé stante e appassiona anche grazie alla contaminazione del romanzo storico con altri generi letterari.
Nelle note finali che – l’autrice ci avverte – “anticipano la conclusione e non dovrebbero essere consultate prima di averne terminato la lettura, a meno di volerne scoprire la fine…”, si evidenzia il fatto che, come nei precedenti romanzi, alcuni elementi della trama derivano da episodi realmente accaduti e si basano su vicende di cui sono state protagoniste persone vissute in quel periodo. In particolare, l’entusiasmo, già evidente e mai dissimulato da Unity, per le teorie antisemite la porterà a realizzare il sogno di conoscere Hitler, di essere inserita nella sua ristretta cerchia di amici e ammiratori, fino a diventare sua amante.
Un delitto come questo, avvenuto su una nave da crociera e nel bel mezzo del Mediterraneo, rappresenta una sorta di variante al “mistero della camera chiusa”: il colpevole cui si dà la caccia si trova sicuramente a bordo, ma sembra svanito nel nulla.
Agli elementi tipici del genere poliziesco si aggiunge inoltre la “spy story” che coinvolge Louisa – un’agente dotata più di spiccate doti di osservazione che di forza fisica: le circostanze sono particolarmente drammatiche, perché, in questo contesto storico, sono legate a eventi da cui dipende il destino di intere nazioni.
Molto efficace è anche la descrizione dell’atmosfera a bordo: la struttura dei diversi ambienti della nave, le architetture delle cabine e dei saloni, i passaggi e i paesaggi; le abitudini, le convenzioni e le gerarchie fra il personale e i passeggeri; il contrasto fra la vastità degli spazi aperti e l’angustia claustrofobica di alcuni interni; fra i suoni e le voci, i rumori assordanti e il silenzio; fra l’oscurità della notte – “il cielo e il mare neri come le palpebre interne di un morto” – e la luce accecante del giorno…
In breve, il brulicare della vita di un microcosmo dove il pericolo e la morte possono nascondersi persino in un interstizio di cui, nella brochure della crociera, nemmeno si accenna.
Il processo Mitford. I delitti Mitford
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il processo Mitford
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