Il profeta e il bambino
- Autore: Kahlil Gibran
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
Inediti e testimonianza raccolti e tradotti da Francesco Medici
La già considerevole bibliografia di Francesco Medici, italianista e studioso della letteratura araba d’emigrazione, tra i maggiori traduttori e conoscitori dell’opera di Kahlil Gibran, si è da poco arricchita di una nuova pubblicazione: "Il profeta e il bambino" della casa editrice La Scuola.
Mentre nel mondo arabo l’opera di Gibran è considerata un classico della letteratura, in Occidente il poeta e pittore libanese viene ancora troppo spesso riduttivamente accostato alla figura del “guru” capace di elargire massime e aforismi – chi non conosce almeno una frase tratta da Il profeta?! Fortunatamente, un certo numero di studi critici condotti in Europa e negli Stati Uniti con il necessario rigore hanno contribuito a collocare nel giusto contesto – ovvero quello della rinascita araba di cui fu uno dei fautori – l’intera produzione gibraniana. Il fatto di essere stato da sempre identificato con il protagonista del suo testo più famoso, il “Profeta”, ha reso difficile poter distinguere fra l’uomo e il mito da lui stesso creato. Un contrasto che non gli impedì comunque di pianificare la propria esistenza intorno al ruolo che scelse di interpretare: il romantico tormentato che si confonde con il poeta ed il profeta. E’ per questo motivo che l’opera di Gibran appare come il frutto della convivenza, nella stessa persona, di carisma, intelligenza e talento, inquietudine, insicurezza e debolezza.
In breve, la profonda umanità che ha ispirato l’antologia "Il profeta e il bambino": non certo un’opera destinata all’infanzia ma che, pur trattando di una dimensione legata alla fanciullezza del poeta, intende restituire al lettore la sua immagine arricchita degli aspetti più semplici e quotidiani.
Il primo capitolo ricostruisce, attraverso la voce dello stesso Gibran, aneddoti e conversazioni, le fasi salienti della vita dell’autore: un ideale percorso di crescita e di formazione, colto non solo nell’ambito degli studi, caratterizzato da una profonda passione per la conoscenza, ma anche delle più comuni esperienze esistenziali.
Nel secondo capitolo, che dà il titolo al volume, il lettore potrà cogliere i lati meno noti del carattere di Gibran: il suo senso dell’umorismo, la vivace curiosità, la vulnerabilità e l’emotività che facevano di lui quasi un “bambino”.
Il terzo capitolo affronta la visione spirituale del poeta libanese, con temi quali la religione, la Chiesa, Dio al femminile, il Cristianesimo, Gesù, la ricerca di Dio…
Infine, il quarto capitolo si presenta essenzialmente letterario, proponendo testi inediti e rari, in forma poetica, prosaico-lirica, narrativa, aforismi, pensieri sparsi e brevi riflessioni. Ad essi si aggiungono la traduzione dall’arabo e la riscrittura in inglese da parte di Gibran di tre canzoni tradizionali libanesi.
Fra i tributi resi all’autore o a lui ispirati, non compare "Controversia con Kahlil Gibran", dello statunitense di origini libanesi Eugene Paul Nassar. Di questo lungo scritto, dai tratti polemici e irriverenti, l’autore dell’antologia propone però alcuni estratti, esemplificativi delle critiche più dure mosse a Gibran nel corso dell’ultimo secolo.
Il volume, frutto dell’appassionata, rigorosa ed inesauribile ricerca di Francesco Medici e impreziosito da una serie di rare immagini che ricostruiscono la biografia di Gibran costituisce una fondamentale tappa di indagine negli studi gibraniani e conferma, se ce ne fosse bisogno, la profonda ricchezza della personalità e dell’opera di uno degli autori arabi più conosciuti e amati del secolo scorso.
Il profeta raccontato ai bambini
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