Il progetto Kraus
- Autore: Jonathan Franzen
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2014
Il progetto Kraus è un libro non semplice. Lo scrive lo stesso Franzen all’inizio per preparare il lettore che quello che sta per leggere non è un romanzo o una storia che scorre via senza intoppi. Si tratta infatti di due saggi di colui che è stato uno dei più grandi scrittori satirici della storia di inizi Novecento, quel Karl Kraus che ha diviso il mondo letterario, che lo ha confuso, che lo ha attirato a sé ma allo stesso tempo è riuscito ad allontanarlo, che nonostante fosse ebreo, si è scagliato contro le potenti case editrici ebraiche che diffondevano cultura frivola, in un periodo storico a cavallo della Grande Guerra e in preparazione della Seconda.
Franzen non fa altro che analizzare questi saggi e li sfrutta per proiettare le argomentazioni in essi contenute al mondo di oggi in un parallelismo tanto convincente quanto sconcertante.
Come Kraus nella sua Vienna di inizio secolo scorso derise e attaccò quel giornalismo sensazionalistico che stava snaturando una professione quanto mai seria e rilevante, danneggiando una lingua e una cultura concrete come quelle tedesche, così Franzen è oltremodo preoccupato da quello che sta succedendo nel mondo attuale dove la globalizzazione e mercificazione della letteratura sta portando a conseguenze apocalittiche dove saranno gli scrittori e il libro ad andarci di mezzo. Il mezzo per snaturare tutto, che si usava allora come si usa adesso, è la tecnologia e qui è il punto di contatto tra i due scrittori: entrambi possono essere etichettati come ‘odiatori’, come lo stesso Franzen afferma.
Tentare una dura critica del sistema elettronico che rende così soporiferi gli scrittori significa rischiare di venire etichettati nell’opinione comune come un odiatore, un solitario...
Molti scrittori in pratica seguono delle specifiche linee guida che servono a ottenere il consenso del mondo della rete (blogger e Twitter) per non rischiare di essere etichettati come ’non gentili’ cadendo però in un immobilismo e in una staticità letteraria che ha un effetto devastante su quel dinamismo culturale che la letteratura dovrebbe dare.
Attorno poi a questo argomento centrale si rivela interessante anche lo studio del personaggio ‘Kraus’ che spiazza e lascia sentimenti contraddittori. Questi due saggi più le postfazioni finali servono anche a cercare di capire meglio il pensiero del ‘Grande Odiatore’, da quello che sembra un attacco alla cultura latina alla sua rivalutazione nella postfazione (in mezzo intanto c’era stata la Prima Guerra Mondiale), al suo essere profondamente anti-bellico, passando dalla spinosa accusa di antisemitismo, accusa non reale in quanto lui attaccava tutti quelli che in qualche modo danneggiavano la letteratura e il giornalismo, principalmente le case editrici, molte delle quali erano gestite da ebrei.
Un personaggio forte, interessante, contraddittorio e tale da lasciare perplessi e confusi (e parlo solo della sfera letteraria) che induce chi lo legge (e ai tempi chi lo sentiva) dal trovarsi profondamente d’accordo con lui a prenderne decisamente le distanze. Anche Canetti, che era stato fino a un certo punto uno dei suoi grandi sostenitori e ammiratori, trovando in lui per un certo periodo un padre spirituale, considerava Kraus una figura troppo autoritaria per promuovere l’indipendenza intellettuale negli altri, e sosteneva che il suo stile confondesse i lettori più che stimolarne le facoltà critiche.
Davvero un libro che definirei ‘importante’ se avete voglia di una lettura impegnata e quanto mai attuale. Un libro che si chiude con una poesia, tanto breve quanto intensa, e ampiamente spiegata. Solo per la poesia varrebbe la pena di comprare il libro.
Il progetto Kraus
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Complimenti, Stefano. Bellissima recensione. Uno se ne accorge quando ha voglia di comprare il libro. Saluti. Vincenzo