Il quarto requisito di Stefano Soli

Anna e Gloria, le protagoniste de Il quarto requisito, di Stefano Soli (SEM, 2023) vivono una relazione sentimentale che è anche complicità criminale, visto che le due inanellano colpi ai danni per lo più di uomini facoltosi e inclini al fascino femminile.
D’altra parte Anna è una bellissima ventenne, con un fisico da modella e un viso angelico capaci di far perdere al testa a chiunque, ed è proprio lei che ha il compito di irretire lo sventurato di turno, obnubilandone la lucidità in un crescendo di tensione erotica che si interrompe sul più bello, quando sulla scena irrompe Gloria, corporatura robusta e modi violenti e spicci.

A quel punto il gioco è fatto: il predestinato si ritroverà per strada derubato di tutto, letteralmente in mutande, e con un senso di umiliante annichilimento da cui sarà difficile riprendersi.
Ma se per Gloria questa vita fatta di piccole imprese malavitose sembra occupare tutto il proprio orizzonte esistenziale, una combinazione com’è di tornaconto economico e di liberatorio appagamento verso quel senso di rivalsa nei confronti del prossimo, del mondo, che l’accompagna da sempre, per Anna - studentessa di architettura, ambiziosa, determinata a rinvenire in un altrove ancora indistinto ma ostinatamente ricercato il proprio “posto al sole” - questa è solo una fase di transizione, quasi uno scotto da pagare per aspirare a qualcosa di più grande e duraturo.
In uno di questi colpi, però, qualcosa va storto: la vittima designata, un’anziana signora, muore sotto i loro occhi a causa del dosaggio eccessivo di un sonnifero che le hanno fatto ingerire. Anna e Gloria finiscono sotto ricatto di una terza donna, Marcella, che le ha viste e pensa di aver individuato proprio in loro due le persone che potranno aiutarla a liberarsi - in cambio del suo silenzio, ma anche di una cospicua somma di denaro - di un marito, Jacopo, tanto ricco quanto crudele e violento nei suoi confronti, incarico che in effetti le ragazze portano a termine con professionale efficienza.
Ma è a questo punto che le cose prendono una piega inaspettata: Anna, ormai stanca della prepotenza e dell’invadenza di Gloria, di cui finora è stata succube forse solo per scelta, finisce per imbastire una tresca amorosa con la ricca ereditiera, ciò che la gelosia vendicativa di Gloria non riesce proprio ad accettare e che farà di tutto per distruggere.

Dai suoi studi universitari Anna ha appreso che secondo Vitruvio un buon architetto ha da sottostare a tre requisiti per la realizzazione della sua opera: utilitas,firmitas e venustas. Se ne può aggiungere tuttavia un quarto, la “sorte”, che è il più apparentemente inafferrabile e mutevole, ma che si può:

Piegare, adattare e modellare intorno alle proprie esigenze e aspettative per fare in modo che sia il più possibile aderente agli standard desiderati.

Ed è anche mettendo a frutto questi insegnamenti che, al momento opportuno, la diligente Anna riuscirà a realizzare i suoi obiettivi, con un’attenta pianificazione che culminerà in un esito drammaticamente inevitabile a cui la ragazza andrà incontro a costo di rinunciare a ogni residuo briciolo di umanità.

Stefano Soli, sceneggiatore cinematografico, coglie nel segno con un noir ambientato in una Trieste mitteleuropea e multietnica, incalzante e tutto al femminile, che potrebbe diventare a sua volta un film di cui già sulla pagina scritta è possibile intravedere i colori vividi, le atmosfere crude, il susseguirsi di eventi dinamicamente narrati verso un finale che non lascia vie di scampo.