Uno degli incontri sicuramente più attesi del Festivaletteratura 2019 di Mantova era quello con la grande scrittrice Margaret Atwood, autrice de Il racconto dell’ancella e del seguito del celebre libro, in uscita il 10 settembre. I testamenti, testo tra i finalisti al Booker Prize 2019, è attesissimo dai fan della serie tv e del libro Il racconto dell’ancella. Il riserbo in merito alla trama è stato mantenuto - quasi - del tutto e sono poche le informazioni trapelate: I testamenti sarà ambientato 15 anni dopo la fine de Il racconto dell’ancella e Difred avrà un ruolo marginale. Ad aprire il nuovo romanzo, inoltre, sarà la terribile zia Lydia e la storia seguirà tre fili narrativi, ognuno affidato a una voce femminile. Due di queste saranno quelle delle figlie dell’ancella, Nicole che vive in Canada sotto falso nome e Agnes Jemina, tolta alla madre quando aveva solo 5 anni. E il terzo volume de Il racconto dell’ancella? C’è stato modo di parlare anche di questo. Vediamo cosa ha risposto Margaret Atwood in merito nel corso dell’incontro.
Il racconto dell’ancella: il terzo libro ci sarà?
Durante l’incontro al Festivaletteratura Margaret Atwood ha parlato di moltissimi argomenti: politica, ambiente, futuro. Tra le tante è stata fatta anche la domanda che tutti ci poniamo: ci sarà un terzo libro de Il racconto dell’ancella, seguito de I testamenti? Alla domanda “ci sarà una terza Ancella?” la Atwood ha risposto "quanto tempo ho a disposizione nella mia vita? Non credo che si potranno aspettare altri 32-33 anni, a meno di scoperte scientifiche stupefacenti". Non si sbilancia, l’autrice, ma fa leva sul fatto che ormai ha una certa età e che, molto probabilmente, non avrà a disposizione altri 30 anni per scrivere il terzo volume poiché 30 circa è il tempo intercorso tra l’uscita del primo e l’uscita del secondo.
Accolta da mille persone che, per festeggiarla, hanno indossato la celebre cuffia bianca di carta delle ancelle, Margaret Atwood ha parlato di tante altre questioni, a partire dal cambiamento climatico che ha definito “la più grande minaccia alla pace dell’intero pianeta”.
La Atwood ha anche sostenuto che - nel contesto attuale per quanto riguarda la libertà delle donne e in presenza del movimento Non una di meno di Mantova che ha alzato cartelli sul femminicidio, sulla violenza e sull’aborto - “ci vogliono donne, ci avranno ribelli”.
Non si sbilancia su I testamenti, Margaret, ma parla ancora del primo libro sostenendo come “se avesse vinto le elezioni Hilary Clinton, come tutti speravamo, Il racconto dell’ancella sarebbe stato considerato un fantasy, una storia immaginaria, ma avendo vinto Trump è stato vissuto come più realistico”.
La maggiore serietà nel rispondere alle domande la Atwood l’ha riservata alla questione clima: "dobbiamo riconoscerlo una volta per tutte: tutto il nostro pianeta sta per essere ridisegnato. Non c’è’ mancanza di idee ma non vediamo la volontà politica da parte dei leader del mondo. In Usa non c’è’, forse in Italia".
Parlando del futuro la Atwood ha anche collocato i libri che vedono al futuro come un modo di domandare “al lettore in che genere di mondo ha voglia di vivere”, è un po’ "come se ti mostrassero una foto o il disegno di una casa e ti chiedessero: "ti andrebbe di più vivere in questa o in un’altra?".
Per il lancio de I testamenti in Inghilterra verrà ripreso il modello di Harry Potter con l’apertura straordinaria delle librerie. A presentare il libro ci sarà l’autrice in collegamento nelle sale cinematografiche di tutto il mondo dal palco del National Theater di Londra.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il racconto dell’ancella, volume tre: Margaret Atwood potrebbe non pubblicarlo mai
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