Il regalo di Danielle Steel

Un dono meraviglioso è al centro di questa storia firmata dall’autrice bestseller Danielle Steel. In Il regalo (Sperling & Kupfer, 2017, trad. di Sofia Mohamed) la scrittrice confezione una storia ricca di amore e generosità che ci insegna come superare le difficoltà della vita.

Questa è una storia ambientata negli anni Cinquanta del secolo scorso.
La vita era mano complicata? Magari no, di certo però era più semplice. Nel senso di leggerezza, non di difficoltà.
Si sognava di più e il valore della famiglia era vivo e vegeto in ognuno di noi.
Non è passato nemmeno un secolo eppure, se guardiamo alla società di oggi, sembra trascorsa un’intera era geologica. Liz e John sono una coppia felice, la vita ha sorriso loro e tutto sembra procedere per il meglio.
Appunto: sembra. La morte improvvisa della loro figlia di cinque anni rimescolerà le carte e getterà i loro cuori nello sconforto più totale.
Risalire? Certo, è facile a dirsi.
Ma, lo sappiamo ben, tra il dire e il fare…
Poi, però, ecco che arriva quella scintilla, quel barlume di speranza che proprio non ti aspettavi. E nel quale non speravi più.
Una donna con un regalo che non potrebbe essere più gradito.

Danielle Steel ci dona una storia dolce e drammatica, pagine che cercano il loro lieto fine.
E forse lo troveranno, o forse no.
La speranza però non lascerà mai i cuori dei protagonisti, che cercheranno con tutte le forze di trovare un po’ di gioia per affrontare le giornate.
Protagonisti che vedremo come persone in carne ossa che si muovono in uno scenario sì lontano da quello al quale siamo abituati ma che comunque faremo nostro dopo poche righe. Ed è proprio questa, la magia dei libri.
Una storia che sa di pura essenza di Steel in ogni parola, una storia dedicata agli appassionati di questa straordinaria autrice, ma anche a chi cerca una lettura che tenga compagnia, anche se solo per poche ore.
Da leggere per trovare gioia e speranza, da rileggere se cerchiamo un po’ di conforto in un piccolo grande oggetto che riesce a emozionare. Sempre e comunque.
E non è davvero cosa da poco.