Il rispettabile Signor H. M. Pulham
- Autore: John P. Marquand
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Castelvecchi
- Anno di pubblicazione: 2015
Il rispettabile Signor H. M. Pulham (titolo originale H. M. Pulham, Esquire, traduzione di Leonardo Bardoni), di John Phillis Marquand (Wilmington, 1893 – Newburyport, 1960), pubblicato per la prima volta nel 1942, viene riedito nel 2015 dalla casa editrice romana Castelvecchi, che ha riscoperto l’autore, maestro nell’indagine dei rapporti di coppia.
“Fuori era caldo e il movimento in State Street era intenso”.
Mister Pulham, consulente finanziario di successo d’investimenti patrimoniali, era appena uscito dalla sua sede di lavoro a Brookline nel Massachusetts per andare a pranzare con alcuni amici presso il Downtown Club. Mentre Pulham si avviava, lungo la strada molti giornalai urlavano notizie riguardanti la Cecoslovacchia, la folla si muoveva lentamente, vicino al municipio una signora anziana stava dando da mangiare ai piccioni dei pezzi di pane che estraeva da un cartoccio e alcuni marinai erano fermi all’ingresso della metropolitana. Mister Pulham non era un membro del Downtown Club eppure il portiere sembrava aspettarlo.
“Il signor Brown e i suoi amici sono nella sala in fondo”.
Il signor Pulham era atteso da cinque persone, dal suo amico Bo-jo Brown e da quattro conoscenti, tutti ex studenti di Harvard come lui, i cui volti piano piano erano tornati alla memoria all’aristocratico bostoniano. La discussione tra i commensali dopo i primi convenevoli era passata a un argomento serio. Mister Pulham aveva domandato a Chris Evans, firma di punta del Boston Globe quali fossero le ultime notizie sull’Europa. Era vero che presto sarebbe scoppiata una guerra a livello mondiale? Al giornalista non era stato dato modo di rispondere, perché Bo-jo si era intromesso.
“Ascoltate. Posso dirvi qualcosa in proposito. Ho avuto una comunicazione privata con New York proprio prima di venire qui. Siamo più vicini ora alla pace di quanto non lo siamo stati negli ultimi cinque anni”.
Ma Brown non aveva riunito i suoi amici per parlare della grave situazione europea. L’uomo desiderava organizzare la più perfetta riunione per il venticinquesimo anniversario di laurea che ci sia mai stata, perché
“io e voi faremo che sia così. Questo è il motivo per il quale ci siamo riuniti”.
Un’occasione ideale, dove esporre i successi ottenuti ma l’apparente esistenza perfetta e rispettabile del molto onorevole signor Pulham nascondeva una serie di fastidi grandi e piccoli che presto Harry avrebbe dovuto affrontare.
“Credo che la mia vita, se non si considerano gli affari, sia molto simile a quella dei miei ex compagni, dediti alla famiglia, agli amici, alle attività quotidiane”.
Lo scrittore e giornalista statunitense, laureato a Harvard, Premio Pulitzer nel 1938 con il romanzo The late George Apley, popolare per la serie di romanzi polizieschi dedicati all’agente segreto giapponese Mr Moto, più volte portati sullo schermo, descrive con lucida ironia un matrimonio infelice. H. M. Pulham, una laurea in Scienze economiche e commerciali, un ottimo lavoro, sposato con Cornelia (Kay) Motford, due figli capricciosi e viziati George e Gladys, un cocker spaniel nero chiamato Bitsey, all’improvviso si rende conto di condurre un’esistenza falsamente conformista, ostaggio delle convenzioni sociali. Neanche la lettura del volume L’educazione di Henry Adams è di sollievo all’uomo. È dunque possibile modificare un destino già tracciato?
“Sei felice? Certo, naturalmente”.
Il rispettabile signor H. M. Pulham
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