Il ritorno dei tre
- Autore: Carlo Callegari
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Botte, morti ammazzati e risate: torna la banda dei tre di Carlo Callegari
Cosa scegliere? Starsene in santa pace, riparati in una casetta in un posto qualsiasi in Croazia, a perdere tempo, guardare vecchi film sul divano, leggere fumetti e fare gli sporcaccioni con Patrizia? O subire la presenza ingombrante del Nano, in visita fino a Pola, con tanto di gemelle Iolanda e Miranda al seguito? Non c’è nemmeno da chiederlo a Claudio Bambola, ex agente della narcotici, ex infiltrato nella malavita, ex doppiogiochista ai danni della Questura di Padova, ex imboscato in un confortevole casale a Montevarchi, dove coltivava ottima “erba”. La sua risposta? Restare nascosti a casa del diavolo tutta la vita, pur di stare alla larga da quel mentecatto pasticcione del Tappo, un metro e quaranta di sedicente criminalità intelligente. Niente altro invece che un esagerato combina guai.
Manca solo il Boa per riunire la banda dei tre nemici-amici al completo (un ex poliziotto, un nano spacciatore pistolero e un fondamentalista religioso in crisi mistica). Ed è proprio quello che accade: uno, due e... È “Il ritorno dei tre” (TimeCrime, 262 pagine, 12 euro), sequel de “La banda dei tre” (TimeCrime, 2013), thriller di Carlo Callegari per la collana Nero Italiano del nuovo marchio editoriale Fanucci.
Sì, perché i due vanno a prendere Silvano Magagnin, detto il Boa, direttamente nel convento di Verona dove il gigantesco sant’uomo, impegnato in un percorso di auto-redenzione, si occupa di cucina, refezione e assistenza ai disabili “svantaggiati”, da erudire ai fornelli ed esercitare al servizio ai tavoli.
È così che nel divertente romanzo di un Callegari in gran forma umoristica e creativa – ancora più che nel primo titolo, se possibile – comincia una nuova avventura del trio, riunito come ai vecchi tempi, non remoti, diciamo un paio d’anni, non di più e di nuovo con un futuro molto incerto davanti.
Fatto sta che a Padova è stata rapita Giulia, figliola adorata del “vecchio capo” di Claudio, il dott. Di Gaetano. A sequestrare la bambina è stato il papà dei fratelli Makarovic, due mafiosi russi fatti fuori dal Bambola & C. nella precedente vicenda padovana, tra droga e pasticci libici.
Sicchè Di Gaetano è ricattato e non ci penserebbe troppo a dare i tre in pasto ai russi, se solo sapesse dov’è nascosto il suo sbirro di una volta. Certo che vivere con l’incubo di qualcuno che ti può stanare non è affatto comodo per Bambola.
A queste situazioni occorre dare un taglio. O un colpo di pistola. Già, ma Patrizia dice che di queste cose non ne vuole più sapere. Però, è chiaro che dovrà farsene una ragione. Occorre agire.
Più facile dirlo, che farlo. Tanto più che quando decidono di agganciare il vecchio russo nel locale di lap dance dove se la spassa ogni notte, devono superare l’handicap del furto dell’auto del Bambola. Incredibile! Fa gola ai ladri perfino una Lada Niva, una scatola di carne con le ruote. Il peggio è che Silvano, incaricato di rimediare un veicolo alternativo, si presenta con una vettura improponibile. Difficile farsi credere dei mafiosi meridionali - secondo il piano intelligente del Tappo - presentandosi a bordo di una Stilo station wagon azzurro pastello. Una macchina da Puffi, più che da picciotti di Cosa Nostra o gente di Camorra.
Va bene, vuol dire che parcheggeranno lontano dal locale. Il resto del travestimento funzionerà alla grande, parola del Nano. Lui vestirà Armani, le guance imbottite di cotone come Marlon nel Padrino e sarà il boss. Il Boa farà ovviamente il gorilla, coi capelli tinti di nero. Claudio sarà il contabile. Gay, ossigenato e strizzato in un Dolce e Gabbana tutto lustrini. Una banda di matti. Funzionerà?
Nonostante l’improbabile napoletano-veneto di Tony il Tappo, alias Carmelo Iaia, sembra di sì. O forse no. Sta di fatto che questo scombinato trio è sempre più irresistibile, in un racconto pieno di situazioni comiche, capovolgimenti del destino (autentiche capriole) e tanto buonumore nero.
Nero? Noir, più che altro.
Il ritorno dei tre
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