Il ritorno della guerra
- Autore: Marco Mondini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: il Mulino
- Anno di pubblicazione: 2024
Il ritorno della guerra (con sottotitolo Combattere, uccidere e morire in Italia 1861-2023, Il Mulino, 2024, pagg. 402) è l’ultimo interessante saggio del professor Marco Mondini, docente di “History of conflicts” e “Storia contemporanea” all’Università di Padova, nonché noto volto televisivo.
"La storia è tornata e ha riportato la guerra", si legge in quarta di copertina. Ed è purtroppo e molto duramente vero. Il mondo è caduto nuovamente nella durezza della guerra, in una situazione che dopo la Prima e la Seconda Guerra Mondiale si pensava non accadesse più per dirimere e risolvere certe questioni tra Stati.
Il saggio - che inizia con Custoza e Lissa del 1866, quindi prosegue con la guerra d’Africa di fine XIX secolo, Caporetto, la punizione austriaca all’Irredentismo, El Alamein del 1942, quindi la Seconda Guerra Mondiale - è un attento viaggio che solo un preciso e appassionato storico come Mondini poteva scrivere e commentare.
L’autore ci dimostra che a essere tramandate sono più le sconfitte e le ritirate che le vittorie gloriose, senza però togliere che da oltre un secolo le memorie degli italiani siano state riempite, oserei dire, soprattutto dall’esperienza e da una falsa gloria della morte sul campo di battaglia, che portano a rendere un mito l’eroe, anche se non ha nulla né dell’uno né dell’altro.
Basti pensare semplicemente a Caporetto. Per alcuni il generale Luigi Cadorna non si tocca in quanto lo fanno ritenere succube di ordini da lui dati, ma non eseguiti, che portarono alla disfatta del 1917. E sappiamo invece la durezza di certi suoi ordini di antico militare sabaudo. A tal proposito invito a leggere il romanzo (di fantasia) Il segreto del Tenente Giardina di Giovanni Grasso in cui viene posto in evidenza il problema di certi ordini anche durissimi, ma sicuramente inutili, del Cadorna.
Marco Mondini, con la precisione che lo contraddistingue anche nei suoi interventi televisivi, narra perfettamente tutti i fatti d’arme italiani dal 1866 al 2023 e dimostra che la morte è temuta, la morte è inferta, la morte è anche per la collettività, la morte è anche per immaginare un futuro democratico.
Un lungo racconto riletto appunto nell’immaginario e nel ricordo delle guerre, sempre e spesso inutili.
E purtroppo chi dovrebbe evitarle come l’ONU o la NATO, alle volte per quieto vivere, le fomenta. E appunto come si legge dalla terza di copertina
E oggi? Armi e morte sono tornate a occupare il nostro spazio quotidiano sfidando la tentazione di distogliere lo sguardo.
Un saggio che fa meditare. Un saggio da divulgare, da leggere e rileggere.
Il ritorno della guerra. Combattere, uccidere e morire in Italia 1861-2023
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