Il romanzo del Novecento di Giacomo Debenedetti

Giacomo Debenedetti fu un acutissimo critico e un fine scrittore. Fu anche un grande docente che fece a Roma delle lezioni memorabili da cui furono tratti molti libri come appunto questo che comprende appunti degli anni accademici tra 1960/64.

Il saggio "Il romanzo del Novecento" edito da Garzanti, raccoglie il pensiero critico di Debenedetti sul romanzo e sulle sue trasformazioni, che furono notevoli. Nel primo Novecento non esiste più il romanzo ottocentesco con i suoi personaggi monolitici e il narratore onnisciente, ma si assiste alla nascita di personaggi complicati, narratori inaffidabili, monologhi interiori. Ciò farebbe supporre la fine della trama romanzesca, in realtà l’autore ne vede la trasformazione. Il gusto della narrazione esiste ancora, ma è più tortuoso, meno lineare e si affida di più al lettore. Questa è la grande scoperta di Debenedetti.
Se lo scrittore non vuole "essere mandato al diavolo" deve permettere al lettore di seguire un suo percorso personale.

L’opera è fatta di appunti di lezioni che riguardano autori dimenticati della letteratura italiana (Oriani, Borgese ingiustamente negletto) e altri che hanno avuto fortuna (Svevo, Pirandello, Tozzi) e ne vede i rapporti con la cultura europea. Ad esempio Svevo e Joyce, Pirandello e la cultura francese, Svevo e la psicanalisi. La psicanalisi,appunto.
Debenedetti la inserisce come compagna alla critica letteraria, perché entrambe legate al culto dell’anima.
E i personaggi non sono più anime belle come nell’Ottocento, ma anche brutti fisicamente (o buffi, una categoria particolare), sciocchi, nevrotici, inaffidabili come gli scrittori.

Ci sono pagine molto belle sul futurismo, avanguardia che apre il Novecento e sul comico, vera categoria dello spirito del secolo. Non mancano "frecciatine" alla critica ufficiale del tempo arroccata su posizioni conservatrici. E altro ancora. Non dimentichiamo che l’opera parte da lezioni autentiche.
Bel libro da riscoprire e da studiare. Lettura obbligatoria per studenti di Lettere.