Il signore della paura di Franco Cardini

Tre cavalieri verso la Samarcanda di Tamerlano

Il signore della paura di Franco Cardini è un raffinato romanzo storico nello scenario politico dell’Italia fra il ‘300 e il ‘400: un’Italia frammentata con i conflitti voluti dagli Stati più forti, come il Ducato di Milano che voleva estendere la propria egemonia su tutta la penisola. Siamo agli inizi del 1400 e dopo la morte di Gian Galeazzo Visconti duca di Milano, grande nemico dei fiorentini, la Repubblica di Firenze, alleata con Venezia e in buoni rapporti con la Francia, vuole ritornare a dominare tutta la Toscana e a guardare oltre il Mediterraneo.

Non sarà semplice nell’assetto europeo del tempo: il Grande Scisma d’Occidente, con la presenza dei due papi, uno romano e l’altro avignonese, da una questione inizialmente ecclesiastica, si è trasformato in una crisi politica che investe ormai tutta l’Europa, per cui le alleanze e le scelte diplomatiche sono tributi dei sovrani europei all’uno o all’altro pontefice. I politici e i mercanti fiorentini sono in buoni rapporti con la Francia, che ha aderito all’obbedienza avignonese e sono allo stesso tempo fedeli al papa di Roma. Nella geopolitica del tempo, l’impero di Bisanzio sta per essere sconfitto da un principe tartaro il cui nome è Timur, proveniente dai limiti del mondo, dalle montagne oltre le quali si diceva che Alessandro avesse rinchiuso in un muro di ferro i popoli di Gog e Magog.

Timur, il potente e feroce Tamerlano, Signore della paura, sembra non conoscere sconfitta: India, Persia Impero Ottomano vengono sconfitti dai suoi guerrieri. I Fiorentini hanno interessi commerciali in Siria, i Genovesi in Persia, gli Angioini di Napoli nel sultanato del Cairo e per tutti il principe asiatico è una minaccia alla loro politica estera. Il suo impero islamico avanza e sta per superare i confini sia dell’Oriente che dell’Occidente. Le potenze musulmane del Mediterraneo e la Cristianità devono quindi trovare un’unità nella mediazione, attraverso le proprie diplomazie e le ambascerie presso il Grande Emiro per cercare di comprenderne le mire espansionistiche e per poter quindi arginare l’offensiva.

La mattina di Pasqua del 1403 Vieri, figlio di Rinaldo del casato dei Buondelmonti di Firenze, decide di partire per l’Oriente per acquisire esperienza nel mondo e divenire uomo maturo e assennato. Nella stessa mattina il nobile castigliano Don Ruy de Clavijo parte per la missione diplomatica presso il Grande Emiro voluta dal re Enrico III di Castiglia e infine Arrigo di Corrado degli Scolari, un giovane ghibellino, fuggito dall’Italia e convertito francescano, dopo aver pregato nella chiesa del Santo Sepolcro, intraprende il viaggio verso Oriente diretto a Costantinopoli. I destini dei tre cavalieri si intrecceranno prima nel viaggio attraverso il Mediterraneo e poi lungo la Via della Seta, alla volta di Samarcanda, la capitale dell’impero di Timur. Il viaggio in Oriente permetterà loro soprattutto la conoscenza di se stessi:

• Vieri vuole rivalersi delle sconfitte ed è in cerca di una tregua ai suoi tormenti;
• Arrigo, un eretico ed ora francescano, vuole porre fine alle sue contraddizioni;
• Don Ruy è alla ricerca di sostenitori per il suo re, difensore della Cristianità.

Dei tre viaggiatori solo l’ambasciatore del Re Enrico III di Castiglia è un personaggio realmente vissuto e che ha conosciuto la corte di Tamerlano. La sua esperienza, descrive il nostro autore, è raccontata in un bellissimo diario, tradotto anche in italiano, il cui testo filologico è la base storica su cui è costruito Il Signore della paura .
Oltre che un romanzo ci si appresta a leggere un testo storico del quale il lettore subisce senza indugio il fascino, divenendo anch’egli viaggiatore nelle terre d’Oriente, con le sue steppe sconfinate e la solitudine assoluta del deserto. Una trama avvincente, con fedeltà storica e ricca di sogni e mitologia, che solo il professore Cardini, uomo dotto e profondo conoscitore della Storia occidentale ed orientale, poteva narrarci.

Franco Cardini, autorevole saggista italiano, è ordinario di Storia medioevale all’Istituto Italiano di Scienze Umane. Membro del Consiglio scientifico dell’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, ha insegnato in varie Università europee e alla Harvard University.