Il sogno della bellezza
- Autore: Lena Johannson
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Tre60
- Anno di pubblicazione: 2022
Con il romanzo Il sogno della bellezza (Tre60 2022, titolo originale Die Frauen vom Jungfernstieg, traduzione di Federica Garlaschelli), Lena Johannson, nata a Reinbeck, vicino ad Amburgo, ha scalato le classifiche tedesche.
Ci sono uomini che potremmo definire “pionieri”, perché con la loro inventiva hanno saputo guardare oltre, verso il futuro, grazie a una mentalità imprenditoriale senza precedenti e a una grande fantasia. Uno di questi è stato senza ombra di dubbio Oscar Troplowitz, nato a Gliwice, nel Sud della Polonia, in Slesia il 18 gennaio 1863 e morto nella sua casa di Amburgo, in seguito a un ictus, il 27 aprile 1918. L’imprenditore e farmacologo tedesco di origine ebrea ha il merito di aver ideato nel 1901 Leukoplast, un rivoluzionario cerotto (nel 1922 avvenne la commercializzazione dei cerotti Hansaplast), nel 1908 il celebre stick di burro di cacao Labello, capace di dissetare anche le labbra più secche, e nel 1911 la famosa crema Nivea, dal classico barattolino rotondo blu, particolarmente nutriente, presente in ogni casa da generazioni.
La crema Nivea, un sogno di bellezza, che idrata qualsiasi tipo di pelle, un grande progetto ideato da una grande mente. Questo appassionante romanzo racconta la genesi di una leggenda e il lavoro di un imprenditore illuminato (Troplowitz introdusse fin dal 1897 un periodo di ferie retribuito e tutele per la maternità, nel 1912 adottò la settimana lavorativa di 48 ore e quattro anni più tardi ideò un fondo pensionistico per i dipendenti), che possedeva una grande fortuna: Gerda, sua moglie, perfetta compagna di vita, che contribuì insieme con il marito e a un ottimo lavoro di squadra a far nascere un impero, la Beiersdorf, che Troplowitz nel 1890 aveva acquistato dal suo fondatore Paul Carl Beiersdorf.
“In realtà Gertrud si distingueva per il suo carattere posato e i suoi nervi saldi, di cui per altro andava fiera. Quel giorno però parevano averla abbandonata entrambi”.
Poznan’, 1889. L’agitazione di Gertrud Mankiewicz detta Gerda era dovuta al fatto che quel giorno sarebbe tornato Oscar Troplowitz che aveva lavorato presso la farmacia del padre di Gerda per poi andare a completare gli studi a Breslavia e iscriversi all’università. La ragazza, invece, aveva frequentato la scuola di economia domestica, che l’avrebbe preparata al suo futuro di moglie di un uomo dedito al lavoro e assennato.
Tra i giovani si era stabilita subito una simpatia reciproca, Oscar era laborioso e intelligente, non particolarmente sentimentale o esuberante, ma in compenso schietto. Il padre di Gerda era fermamente convinto che Oscar avesse davanti a sé un futuro straordinario. Più di una volta l’aveva sentito dire che aveva grandi progetti, avrebbe messo in piedi qualcosa di suo, di importante. Era proprio nella sua natura. Quelle di Oscar erano molto più di grandi speranze, ottime certezze. Sarebbe tornato per riprendere servizio in qualità di farmacista qualificato e tecnico farmaceutico laureato. C’era da chiedersi per quanto tempo il giovane dottore si sarebbe accontentato di affiancare Gustav Mankiewicz. Non certo per molto.
Qualcosa diceva a Gerda che Oscar, giovanotto ambizioso dalla profonda intelligenza e apertura mentale, avrebbe rivestito un qualche ruolo nel suo futuro, anzi nella sua vita. Infatti, poco tempo dopo si erano fidanzati, con la soddisfazione e la felicità dei genitori.
“Gerda non nutriva alcun dubbio sul fatto che fosse l’uomo giusto per lei sotto ogni aspetto. E in capo a poco ebbe anche un’altra certezza: con Oscar non si sarebbe mai annoiata. Aveva sempre qualche idea che gli frullava per la testa ”.
Il sogno della bellezza. Una famiglia, un grande progetto, la nascita di una leggenda
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