Il tempo dell’inquietudine
- Autore: Jesper Stein
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Marsilio
- Anno di pubblicazione: 2015
Il tempo dell’inquietudine (Marsilio, 2015) è il titolo del romanzo, edito in Italia da Marsilio, del danese Jesper Stein, giornalista e inviato di guerra per molti anni ed ora critico letterario e membro dell’Accademia danese del poliziesco.
I fatti, realmente accaduti a Copenaghen, in cui l’autore inserisce una trama ben costruita e dettagliata, risalgono al 2007, quando la Danimarca visse momenti di rara violenza e repressione.
Gli incidenti descritti fin dalle prime pagine da Jesper Stein scoppiarono in seguito alla decisione del Comune di demolire l’Ungdomshuset, la Casa della Gioventù. Chiamata da molti semplicemente Ungeren, era occupata da giovani sostenitori di una cultura alternativa, luogo di rifugio e sede di associazioni diverse.
Il primo marzo del 2007, dunque, un commando di polizia invase il centro sociale, ne espulse gli occupanti ed aggredì chiunque opponesse resistenza.
Il romanzo inizia proprio il giorno seguente, il 2 marzo 2007, 24 ore dopo l’inizio dei tumulti, con le considerazioni del protagonista, Axel Steen, ispettore della sezione omicidi che vive a Nørrebro, il quartiere alternativo e multiculturale dove la rivolta ha avuto luogo:
“Alle sette del mattino le unità speciali di intervento coordinate dal Pet, i servizi di sicurezza, erano state calate da alcuni elicotteri armate di mitra, l’edificio era stato avvolto da schiumogeni misti a gas lacrimogeno, il retro abbattuto con un ariete. Per gli standard danesi, la polizia e le unità di intervento avevano fatto ricorso a un uso della forza decisamente massiccio. Il cimitero di Assistens era stato chiuso al pubblico ed ora era sorvegliato dall’interno da un imponente contingente di polizia.
Con rassegnazione, Axel aveva visto i tumulti espandersi nel corso della mattina. Certo i giovani manifestanti e i loro numerosi simpatizzanti erano stati colti di sorpresa, ma nell’arco di poche ore erano riusciti a mettere insieme un’incredibile moltitudine di gente disperata e furibonda. […]
Il quartiere di Nørrebro si era trasformato in una zona di guerra: auto incendiate, roghi di cassonetti della spazzatura e rifiuti che arrivavano a qualche metro di altezza, finestre rotte e negozi saccheggiati”
Nel corso dei disordini, però, viene commesso anche un altro crimine: l’omicidio, per strangolamento, di un uomo non identificato, scoperto dalla polizia contro il muro interno di Assistens, il cimitero,
“un’oasi verde in un deserto di cemento. Luogo di sepoltura. Luogo di pace. E luogo del delitto”
Com’è possibile uccidere qualcuno in un posto pieno di polizia?
Dato che il cadavere indossa un passamontagna, vestiti neri e stivali militari e presenta segni di forti percosse, il sospetto che si tratti di un autonomo e che sia stato ucciso da chi doveva invece assicurare l’ordine, è più che fondato.
Il caso, che ha priorità assoluta, viene affidato ad Axel, nonostante il carattere inquieto e polemico e un’attitudine a prendere scorciatoie che non hanno alcun fondamento giuridico, con la raccomandazione di mantenere un profilo basso per non attirare l’attenzione ed evitare collegamenti con la Ungdomshuset. In effetti, si potrebbe pensare ad una vendetta della polizia, la quale, nella migliore delle ipotesi, non ha sorvegliato la zona nel modo adeguato.
Il reato, però, si presenta molto più complesso: una telecamera che avrebbe potuto far luce sull’omicidio, viene prelevata da un dimostrante in fuga; la vittima, un macedone già espulso dal paese per traffico di droga, è legata al Pet, i servizi di sicurezza, e ad una donna con cui Axel ha avuto una brevissima storia. Inoltre, la stampa e alcuni giornalisti in particolare sembrano avere un ruolo tutt’altro che secondario nello sviluppo della vicenda.
Il senso di inquietudine richiamato dal titolo non riguarda solo il contesto sociale, le indagini e le dinamiche interne fra colleghi e superiori, ma caratterizza anche la vita privata del protagonista, piuttosto “tumultuosa”.
Axel, infatti, non riesce a trovare pace e le sue notti – spesso contro l’insonnia fa uso di hashish – sono popolate da donne vere e immaginarie, ricordi del passato e donne future da cui è fortemente attratto; per poter tenere con sé nel fine settimana la figlia Emma di cinque anni ha insistito con la ex moglie ma, completamente assorbito dal caso, l’ha portata con sé nella camera mortuaria e sul luogo del delitto, scatenando l’ira della donna, che intende riconsiderare gli accordi per l’affidamento; infine, nonostante il suo cuore sia stato sottoposto a numerosi controlli, ha una paura folle di morire e gli è capitato più volte di scivolare in una sorta di brevi pause di sonno incontrollabili che, per qualche momento, dopo un capogiro e un senso di gelo paralizzante alla testa, lo fanno spegnere come una candela.
Pur essendo stato accusato di aver passato alla stampa informazioni riservate che possono compromettere le indagini – questo è uno dei temi secondari, ma non meno importanti, affrontati nel romanzo – così da essere sotto stretta osservazione da parte di alcuni superiori, Axel mantiene la lucidità necessaria non solo per arrivare ad individuare chi, materialmente, ha commesso il brutale omicidio (anzi, come i lettori avranno modo scoprire, gli “omicidi”), ma anche per ricostruire ogni dettaglio della vicenda ed arrivare, con un sapiente colpo di scena, ad una verità scomoda quanto dolorosa.
Si dice spesso, a proposito della scrittura, “scrivi quello che sai” e Jesper Stein sembra aver preso alla lettera questo motto. Egli stesso, infatti, è stato giornalista di cronaca nera e vive a Nørrebro, che ama e conosce molto bene.
Si percepisce il particolare legame che ha con il quartiere e ci piace immaginarlo mentre percorre strade e ponti in bicicletta, proprio come il suo protagonista.
Sta proprio qui un altro dei meriti di questo romanzo: la descrizione dei dettagli della vita di Axel, il senso di inquietudine che la pervade e, soprattutto, del complesso svolgersi delle indagini, permettono al lettore di “essere lì” con lui, di sentire, di vedere, di distinguere i rumori, gli odori della città, delle strade, degli edifici...
Un risultato particolarmente significativo, considerando che “Il tempo dell’inquietudine” rappresenta l’esordio di Stein nel genere poliziesco: ora non ci resta che attendere i nuovi sviluppi.
Il tempo dell'inquietudine
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il tempo dell’inquietudine
Lascia il tuo commento